Rando Imperator: in bici da Monaco di Baviera a Ferrara

Nel mese di gennaio 2022, in una delle giornate di clausura forzata Covid, spinta dalla necessità di muovermi e il malessere di stare ferma in casa, mi è venuta la brillante idea di iscrivere me ed Ellie alla Rando Imperator.

640 km, 3.770 di dislivello positvo, da Monaco di Baviera a Ferrara in massimo 44 ore.

Ne avevamo tanto sentito parlare e l’impresa sembrava molto più grande di noi e delle nostre pesanti gravel in acciaio.

La prima uscita post covid, 50 km in pianura facendo una fatica sovraumana ci aveva molto demoralizzato, ma al tempo stesso ci ha dato la giusta carica per iniziare a improvvisare un allenamento. Su per i colli tre volte a settimana: Via del Genio, Via di Roncrio, Via San Vittore, Via degli Scalini, Via di Barbiano, Via di Casaglia, Via Siepelunga, le temute Orfanelle.

Bologna-Ferrara-Bologna post lavoro per abituarci alla fatica; Bologna-Firenze sotto la pioggia e con neve al passo della raticosa, perché dicono che non ci sia Rando Imperator senza pioggia; Bologna-La Spezia per mimare il dislivello del primo giorno; il giro della Corsica per mettere nelle gambe la distanza; Bologna-Riccione con serata al Cocoricò per abituarci a non sentire la stanchezza del giorno dopo. Una vera preparazione da atlete improvvisate, con massima attenzione al divertimento.

La Rando Imperator da Monaco di Baviera a Ferrara

Venerdì

Si parte per Monaco, arriviamo in albergo, ritiriamo il pacco gara, lasciamo le bici in camera e finalmente posso raggiungere il mio vero obiettivo: una Schnitzel Bavarese gigantesca con patatine!

Sabato

  • 3:20 | suona la sveglia, consegniamo il bagaglio, facciamo colazione, combattiamo con la macchina del caffè che decide di non funzionare, raggiungiamo il punto di partenza: “che bello non piove” penso da povera illusa.
Rando Imperator partenza
  • 4:30 | Partiamo su un lunghissimo tratto di sterrato, grazie gravellone pesantone che ci stai portando fuori Monaco senza forature e senza salti di catena.
  • 05:00 | Piove e anche tanto, mettiamo l’antipioggia e via a pedalare sotto il diluvio universale. La ciclabile continua ad essere per la maggiore su sterrato e siamo molto felici delle nostre bici. Dopo circa 50 km smette di piovere, iniziano anche ad asciugarsi i piedi, giusto in tempo per attraversare la valle dei fossi pieni d’acqua simil piscine. In uno dei quali, dopo una buca finisco per dover mettere il piede a terra o meglio nell’acqua fino al ginocchio. In effetti, mi sentivo i piedi troppo asciutti, un po’ d’acqua ci voleva. Eh si, perché a quel punto ricomincia a piovere.
Rando Imperator pioggia
  • 10:00 | Arriviamo al primo checkpoint, dove ci accoglie lo staff asciutto e sorridente a rifocillarci. Ripartiamo per quello che in realtà era il nostro obiettivo: completare i 220 km fino al Passo Resia “perché poi è tutta discesa”. Superiamo il Fernpass abbandonando le piste da sci tagliagambe e finalmente smette di piovere, ci asciughiamo e iniziamo a pedalare in maglietta, tutto diventa più bello: spuntano le montagne innevate, le casette di legno immerse nel verde bavarese, le pecore dalmata, le fontane ogni 10 km, il silenzio delle ciclabili immerse nel verde.
Rando Imperator ciclabile immersa nella natura

Superiamo il confine, ed è il momento del Passo, è ora di tirare fuori la cassa e mettere su la musica a palla per affrontarlo con più facilità, 6 km con 11 tornanti segnalati con countdown. Il passo in confronto alle salite dei colli è una passeggiata di salute, io comunque arranco, Ellie canta e balla salendo con una mano sola. 3,2,1, siamo su! Ci fermiamo al secondo checkpoint e mangiamo una pizza.

  • 18:30 | Ora inizia la discesa, siamo carichissime!!! “Dai che per le 22 siamo a Bolzano”, seh seh, credici! Non scendiamo, anzi saliamo e siamo pure su sterrato ai 14 km/h, dov’è la discesa? Crisi!!! “Oddio no, io muoio!”. In piena crisi isterica, arriviamo al suggestivo campanile immerso nel lago, al quale riverso tutta la mia furia, chiedendogli dove sia la discesa e odiandolo come nessuno al mondo!
Rando Imperator campanile sommerso foto

Proprio quando inizio a pensare che non saremmo mai più arrivate a Bolzano, inizia però la discesa. Sarebbe stato troppo facile andar giù senza intoppi e quindi eccola di nuovo, pioggia pioggia pioggia. Una discesa mentre piove a dirotto è quasi come immergersi in una vasca da bagno, non rimane neanche un centimetro del tuo corpo asciutto. In più vieni schiaffeggiato dagli schizzi d’acqua che ti manda con affetto la ruota anteriore e che ti portano in una dimensione parallela.

Arriviamo a Merano ed è buio, mancano gli ultimi 30 km smette di piovere e scatta la modalità pilota automatico, inizio a sentire affiorare i primi fastidi alle mani e alle ginocchia. La fatica esce tutta fuori, ma è incredibile come il nostro corpo è capace di andare avanti solo per inerzia.

Rando Imperator arrivo notturno prima giornata
  • 23:15 | Siamo a Bolzano, arriviamo al checkpoint ma è praticamente finito tutto. Unici pensieri: doccia, paracetamolo, letto! Riusciamo a dormire 4 ore e siamo pronte a ripartire.

Domenica

  • 4:45 | Ripartiamo sotto una pioggia sottile e non ci preoccupiamo di mangiare perché tanto siamo piene di barrette. Ma sopraggiunge un problema, il mio cervello si rifiuta di mangiarle. Più provo a mangiarle e più in risposta manda conati di vomito, rallento quindi il ritmo. Lungo la ciclabile non incontriamo bar e il carburante è finito. Ellie è preoccupata, mi suggerisce di ingoiare le barrette senza masticarle, ma il mio cervello non ci pensa proprio. Illuminazione, nella borsa ci sono i ritter sport! Mangio tutta la tavoletta di cioccolato bianco e nocciole e il mio cervello è finalmente felice e supera la crisi. Nel frattempo non è più buio, riusciamo a riprendere ritmo e ad arrivare a Trento, dove per colazione mangiamo una piadina ripiena del mondo che mi ridà le energie. Attreversiamo così con facilità tutta la zona suggestiva dei vigneti per arrivare ai primi 110 km della giornata, checkpoint.
Rando Imperator da Monaco di Baviera a Ferrara
  • 10:30 | La pioggia ci abbandona e si ritorna in maglietta, un po’ di divertente su e giù per le morbide colline del veronese ed arriva il lago di Garda e Peschiera sul Garda. Da qui ci lasciamo alle spalle la bellissima fortezza di Peschiera e prendiamo la ciclabile per Mantova. Troveremo ad accoglierci un forte controvento e una quantità infinita di pioppi, che ci accompagneranno fino a Ferrara. Lungo questa ciclabile ci sono spesso attraversamenti sulla strada e veniamo riportate alla realtà dell’inciviltà degli automobilisti italiani, che non sono in grado di rallentare agli attraversamenti e dare la precedenza a chi deve attraversare la strada.
  • 16:45 | Arriviamo al checkpoint di Mantova, dove il ristoro è tenuto dall’Avis con tanto di risotto e panini al salame. Si sta così bene sedute a mangiare, ma il tempo passa e sono già le 17:00. Mantenendo una media dei 24 km/h dovremmo riuscire a prendere l’ultimo regionale per Bologna.

Botta di adrenalina e via a darci il cambio per gli ultimi 100 km su una ciclovia da Mantova a Ferrara controvento ma sotto il sole e senza gente in mezzo. Passiamo da una sfilza di paesini che fanno venire solo fame: Borgocarbonara, Carbonara di Po, Carbonara. La voglia di un piatto di carbonara diventa quasi irrefrenabile!
Arriviamo sulla Burana con il buio, si vede solo il bianco dei pioppi e sono costretta a farmela tutta in piedi sui pedali per riuscire a stare dietro Ellie che nel frattempo ha messo il turbo.

Rando Imperator arrivo a Ferrara
  • 21:30 | È incredibile stiamo entrando in piazza Castello, tratteniamo le lacrime, ce l’abbiamo fatta!

I complimenti vanno tutti a Witoor, a Simone e Fabio e a tutti i volontari. Abbiamo trovato un’ottima organizzazione e la cosa più bella in assoluto è che un unico percorso riesca ad unire tipologie di ciclisti completamente diversi tra loro, dando la possibilità a tutti di poter vivere la propria esperienza al proprio ritmo, coi propri tempi e con il proprio modo di vivere la bici. Sei tu e la bici e quando alzi testa ti ritrovi in un paesaggio sempre nuovo.

[Paola Paonessa]

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