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Bad Reichenhall, la prima Perla delle Alpi (salata)

Bad Reichenhall, la prima Perla delle Alpi (salata)

Come avevo anticipato in precedenza, mi sono inventato una pedalata attraverso le Perle delle Alpi alla scoperta dei diversi concetti di mobilità dolce.

La nostra piccola avventura è iniziata mercoledì: atterrati all’Aeroporto di Monaco e ricomposte alla svelta le nostre biciclette non appena uscite dalla pancia d’acciaio dell’aeroplano, abbiamo preso un treno per iniziare il viaggio con una specie di pellegrinaggio: a pochi km dal centro città c’è quello che potremmo definire Il Negozio diBici: si chiama Zweirad Staddler e sta alla bicicletta come Eataly sta al cibo. Questo significa che non è esattamente il luogo dove puoi trovare il meglio del meglio o la qualità più alta, però, porca vacca, ogni volte che ci entri, non puoi fare a meno di girare per gli scaffali a bocca aperta ritrovandoti a valutare l’acquisto di oggetti di cui non avresti mai neppure considerato il diritto a esistere.
Forse un video può aiutarvi a capire di cosa sto parlando.

Dopo aver vuotato il portafogli alla cassa del negozio di bici più grande di tutta la Germania, iniziamo a pedalare verso il centro: sono 8 km e, dopo aver gironzolato per un po’ nella speranza di imbroccare la strada che porta direttamente in stazione centrale, troviamo un treno di biciclette a cui decidiamo di aggregarci. Percorriamo 8 km lungo una strada a doppia corsia per senso di marcia a cui hanno aggiunto una ciclabile per parte che ci fa sentire al sicuro. Qui è tutto a misura di ciclista e i Monachesi in bicicletta spingono sui pedali in modo aggressivo e senza distinzione di sesso. Qui chi usa la bici lo fa evidentemente perché non ha tempo da perdere e, a giudicare da quanti sono i ciclisti, sono veramente in tanti a non avere tempo da perdere.

La cosa che colpisce l’occhio è la qualita media delle biciclette in uso in città: praticamente non si vedono i cancelli che popolano le città italiane e se proprio si incontra qualcosa di datato, generalmente sono perle vintage che mi fanno venire l’acquolina in bocca, in molti casi utilizzate come accessorio di moda per raccontare la psicologia e lo stile del proprietario.

cicliste urbane di Monaco

Dopo un giro per il centro, finiamo a cena con dei vecchi amici che ci obbligano a compiere un giro virtuale delle birrerie della città. La mattina, nonostante tutto, siamo abbastanza in forma e pronti a dirigerci verso le Alpi, non prima di esserci confrontati nuovamente con il traffico ciclistico di Monaco: un’esperienza surreale per chiunque arrivi dall’Italia.

Monaco traffico bici

Arrivati in stazione abbiamo pochi minuti per fare i biglietti, trovare il binario e salire sul treno, ma grazie all’ausilio del personale di servizio, tutta la procedura non impiega più di due minuti. Un po’ come avviene alla stazione centrale di Milano, solo che qui le persone che ti aiutano hanno la divisa ed evitano accuratamente, non solo di metterti le mani nelle tasche mentre compri il biglietto, ma anche di chiederti la mancia dopo aver finalizzato l’acquisto.

Due ore e 60 € (+ 10 € per le biciclette) dopo e arriviamo finalmente a Bad Reichenhall, la prima perla che visiteremo, nonché il punto inizio di questo viaggio attraverso le Alpi. Ad attenderci alla stazione c’è Frau Scholze, la nostra guida per il giorno che ci spiega i segreti di questo luogo di villeggiaturra particolarmente rinomato come centro termale.

Avete presente la storia delle Alpi che un tempo erano ricoperte dal mare e per quel motivo si ritrovano dei fossili a forma di conchiglia o pesce? Ecco, fino al mio arrivo a Bad Reichenhall la cosa era per me del tutto priva di qualsivoglia interesse pratico, ma all’improvviso, ho scoperto una cosa estremamente interessante: parte dell’acqua che ricopriva le Alpi è alla fine evaporata, mentre una parte è finita sottoterra dando vita a delle sorgenti di acqua salina che hannno cambiato radicalmente la storia e la forma della città di Bad Reichenhall.

Se non fosse per il sale, Bad Reichenhall, con i suoi 17.000 abitanti dislocati proprio sul confine con l’Austria a pochi km da Salisburgo, sarebbe un villaggio come tutti gli altri che si distribuiscono lungo l’arco alpino: una chiesa, dieci fattorie, mille vacche al pascolo e un odore di stalla che pervade l’atmosfera. Invece Bad Reichenhall è diversa: è una città industriale. La produzione di sale l’ha portata a essere una città storicamente molto ricca, al punto che nel XIIII secolo poteva già contare oltre duemila abitanti e un sistema di fortificazioni composto da 40 torrioni.

Ma la svolta arrivò nel XIX secolo, quando il Re di Baviera Ludwig decise dapprima di far costruire una nuova salina e poi di trasformare la località in centro termale sfruttando le potenzialità sanitarie dell’acqua salina.

saline bad reichenhall

Per Bad Reichenhall fu come aver vinto alla lotteria: all’improvviso imperatori, nobili d’ogni lignaggio e borghesi facoltosi iniziarono a riversarsi sulla città portando con se ingenti capitali che portarono alla rinascita anche architettonica della città. Da qui fu un fiorire di ville, alberghi e bagni termali che ancora oggi colpiscono l’occhio per il proprio sfarzo inopportuno in una zona simile.

villa reichenhallhotel reichenhall kurhaus reichenhall

Il centro di tutto si mantiene quindi saldamente la struttura al centro del Kurpark (parco curativo) che viene chiamata gradient (e relativa fontana) che, attraverso un sistema di filtri fatti di rami di alberi (lo so, non sono chiaro, ma ho realizzato un video e non appena avrò il tempo, ve lo mostrerò), ha la funzione di aumentare la concentrazione di sale nella soluzione salina, il tutto mentre i visitatori se ne stanno spaparanzati su delle sdraio a leggere e ad inalare i vapori della soluzione salina stessa, particolarmente indicata per la cura di reumatismi, malattie cardiocircolatorie e chi più ne ha, più ne metta.

gradient reichenhall

Il sale è un business talmente grande per la città di Bad Reichenhall che non c’è aspetto della vita in città che non sia direttamente coinvolto: basti pensare alle caramelle a base di sale che vengono commercializate. Appena le metti in bocca hanno un sapore decisamente improbabile, ma dopo il primo minuto diventano molto gustose e, ovviamente, sono anche degli integratori minerali perfetti per chi fa sport.

caramelle sale reichenhall

Prima di lasciare la città, facciamo un ultimo giro in centro dove è in corso una manifestazione culturale che si chiama Stadtlesen:  in tutto il centro città vengono relizzati nelle aere pedonali degli angoli in cui ci si può sdraiare o sedere dopo aver preso un libro in prestito d’onore da uno degli scaffali  che si trovano in giro.

stdtlesen reichenhall

Mentre Pinar dà un’occhiata ai libri in prestito, io mi lascio tentare dalla voglia di comprare dei pantaloncini speciali per andare in bici. Non so perché, ma l’istinto mi suggerrisce di desistere almeno per questa volta.

lederhose in reichenhall

FInalmente inforchiamo le nostre bici: la prossima Perla delle Alpi si chiama Berchtesgaden e si trova a 20 km di distanza da percorrere rigorosamente su una pista ciclabile seprata dal traffico automobilistico. I fasti di Bad Reichenhall sono ormai alle spalle e qui si ritorna al vero spirirto contadino delle Alpi bavaresi, fatto di case in legno e gerani rosso fuoco che fanno capolino dai balconi.

Istantanea 1 (13-Jun-14 1-38 AM)

Arrivare a Berchtesgaden è una passeggiata con qualche saliscendi che attraversa meravigliose foreste di pini. La ciclabile è segnalata perfettamente, a prova di imbecille, oserei dire: tutto quello che si deve fare è seguire i cartelli con la ciclabile di riferimento e il gioco è fatto.

cartelli ciclabili

Arrivati a Berchtesgaden abbiamo una fame da lupi, abbiamo voglia di fare una doccia e di dare un’occhiata alle foto del giorno. Andiamo subito all’Alpenhotel Fischer, una struttura molto graziosa in cui soluzioni all’avanguardia da un punto di vista del risparmio energetico fanno pendant con un’archiettura che richiama da vicino la tradizione contadina locale. Qui parcheggiamo le bici e ci riposiamo un po’ mentre raccogliamo informazioni sulla giornata di domani: andremo a fare una piccola crociera elettrica sul Königsee, un luogo che per noi rievoca grandi ricordi.

Alpenhotel Fischer

 

Riassunto della giornata:

Km percorsi: 21,3

Dislivello: 390 metri

elevation

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Commenti

  1. JULES ALBINI ha detto:

    Ciao Paolo. Grandi, come sempre, i tuoi reportage!
    Potresti mandarmi in pvt qualche info sul negozio di bici di Monaco? Grazie.

    1. Paolo Pinzuti Paolo Pinzuti ha detto:

      Ciao, sono passati un po’ di anni.
      Non mi ricordo più :D

  2. Fausto ha detto:

    Bad Reichentall, ci sono stato da poco e il tuo racconto mi ha fatto venire voglia di tornarci in bici. Bei posti eh, e tutti quei ciclisti in giro…quasi commovente! Buon viaggio, vedrete che bello!

  3. Stelio ha detto:

    Bellissimo racconto! Molto dettagliato e suggestivo. Ti seguirò nella lettura e in agosto forse farò lo stesso con la mia brompton. Io ho anche scritto un diario di un giro un po’ più lungo e dicono sia anche ben scritto. Chissà se bike italia gli interessa?…..

  4. fabio80s ha detto:

    Fantastico modo per sfuggire ai mondiali di calcio! Monaco è una città molto vivibile, pur essendo sviluppata conserva un certo provincialismo tutt’altro che negativo. Credo che lì i furti di bici siano veramente rari.

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