Lo schermo dell’app Critical Maps si è cominciata a riempire di biciclette: in pochi minuti la “massa critica” di ciclisti costretti in casa ma desiderosi di mettersi in connessione tra loro è salita fino a raggiungere le mille unità.
L’appuntamento online non è andato deserto, ma anzi, ha fatto il pieno di partecipanti e si manifestato in molte città del mondo: segno che la bicicletta non conosce confini e che si può pedalare virtualmente “distanti ma uniti”.
La Critical Mass Virtuale contro il Coronavirus di venerdì 27 marzo 2020 organizzata sui social ha fatto sentire meno sole tante persone abituate a pedalare fianco a fianco, a prendere il vento in faccia attraversando le strade della propria città in sella, a schivare i pericoli del traffico motorizzato mentre da giorni sono costrette in casa, in quarantena, per evitare di entrare in contatto con un nemico invisibile come il Coronavirus.
Per trenta minuti dalle 18 alle 18:30 (GMT +1) i ciclisti urbani che partecipano alla Critical Mass si sono incontrati sulla mappa del mondo, grazie a un’app: moltissimi in Italia – da dove è partita l’iniziativa, da un’idea di Michelangelo Alimenti – molti in Europa, grazie alla traduzione del messaggio in più lingue e ai social network; alcuni anche dall’altra parte del mondo, perché la notizia di questo evento un po’ bizzarro e fuori dalle righe è riuscito a far sentire vicine tante persone oggi lontane che si sono conosciute grazie alla bici e che un domani potranno di nuovo pedalare fianco a fianco.
Un evento di massa fatto di tante persone singole, accomunate dal mezzo di locomozione preferito ma anche sulla stessa lunghezza d’onda: l’evento prevedeva una playlist in streaming da ascoltare contemporaneamente, musiche e canzoni a tema ciclistico che è possibile recuperare a questo link.
L’immagine della Critical Mass Virtuale – sui social #CMVIR – era un Mandala da colorare che rappresentava il Coronavirus al centro della realtà urbana della città, con le auto e i palazzi, circondato dalle biciclette e dagli alberi: il compito era di stampare e colorare queste immagini per poi scambiarsele “a mano” alla prossima Critical Mass “dal vivo”: in molti l’hanno già postata sui social, disegnata a mano oppure digitalmente, dando ciascuno una sua interpretazione cromatica ma il messaggio era lo stesso per tutti: “La bicicletta e la voglia di stare insieme e di fare ‘massa critica’ sono più forti del Coronavirus”.
Dopo questa pandemia il sistema dei trasporti nelle grandi città è destinato a essere rivoluzionato, soprattutto perché gli assembramenti di persone stipate nei mezzi pubblici saranno evitati per scongiurare il pericolo di propagazione del virus.
Le biciclette rappresentano un formidabile strumento per dare un’alternativa veloce e sicura al trasporto collettivo di massa, come dimostrano le cronache. Più persone potranno pedalare in sicurezza, maggiore sarà il vantaggio per la mobilità urbana e la vivibilità delle strade.
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