Siamo tutti più infelici.
È ciò che emerge da una serie di ricerche condotte in Europa e negli USA. Da un lato l’incertezza del futuro, tra la guerra, la siccità e la crisi energetica, dall’altro gli strascichi di due anni di pandemia che hanno scavato cicatrici profonde nel tessuto sociale. I dati della ricerca “Stress in America” (American Psychological Association, 2022) mostrano come gli abitanti degli States riportino livelli di stress abituali più elevati del 67% rispetto al 2019. Alcune ricerche indipendenti realizzate nel nostro Paese hanno invece evidenziato come il 49% degli italiani abbiano smesso di praticare l’attività fisica che avevano intrapreso durante la pandemia. Lo smartworking ha eliminato le barriere tra la vita privata e il lavoro, azzerando gli importanti momenti di pausa, che sono fondamentali per il proprio equilibrio mentale.
Siamo sempre più connessi, sempre più infelici e (basta fare un giro sui social) sempre più incazzati.
È il destino della nostra società oppure possiamo fare qualcosa?
“Non è ciò che ti capita ma come reagisci a ciò che ti capita a fare la differenza“. Non sono le parole di un guru “de’ noantri” degli anni 2000 bensì di un filosofo greco: lo stoico Epitteto. Gli studi sulle neuroscienze hanno dato credito a questa frase di Epitteto: noi non leggiamo la realtà per com’è bensì la percepiamo, rielaborando nel nostro cervello le immagini e le situazioni e rivalutandole sulla base del nostro umore. E, come afferma lo studio “Mood disorders and quality of life. A community study” (Nord Journal of Psychology, 2010), basta cambiare l’umore per cambiare la percezione della nostra realtà. Non a caso un altro filosofo stoico, l’imperatore romano Marco Aurelio, scriveva nella proprie Meditazioni: “L’anima prende il colore dei propri pensieri”.
E per cambiare il nostro umore abbiamo a disposizione diversi strumenti. Il primo sono le droghe e l’alcol, che ci permettono di alterare il nostro umore in modo facile e veloce ma con conseguenze deleterie per la salute. Non è un caso che nei paesi occidentali il consumo di alcol sia aumentato del 25% rispetto ai livelli pre-pandemia. Ma esiste un’altra soluzione, forse più impegnativa (solo fisicamente) ma che promette miglioramenti duraturi e permanenti e che non ha praticamente ricadute negative sulla salute: la bicicletta.
Pedalare è un’attività fisica di resistenza aerobica che produce un’alterazione della nostra omeostasi (l’equilibrio dei nostri sistemi energetici). Questa cosa non piace al nostro cervello che, come risposta fisiologica, inizia a immettere nel circolo sanguigno delle molecole destinate al ripristino dell’omeostasi. Tra queste molecole vi sono delle neurotropine, come le endorfine, che hanno lo scopo di innalzare la soglia del dolore. Come risposta si ha quindi un innalzamento della soglia del dolore, un miglioramento dell’umore e un rilascio della tensione muscolare. Tutto ciò produce l’effetto del flow (una situazione in cui siamo totalmente presenti nella realtà che viviamo) e, per i più fortunati, lo sballo del ciclista, una situazione in cui siamo davvero degli sballati.
Quanto dobbiamo pedalare per ottenere questi benefici? Non dobbiamo diventare certo dei ciclisti professionisti. Alcuni studi hanno dimostrato che per migliorare l’umore con la bicicletta bastano 30-60 minuti al giorno, anche non consecutivi, pedalando a un’intensità pari al 65% della propria frequenza cardiaca massima. Ciò che gli studi hanno dimostrato è che è molto più importante la costanza nel produrre delle modifiche sostanziali nei circuiti cerebrali riguardanti l’umore (sfruttando quindi la neuroplasticità). Una soluzione alla portata di tutti è il bike to work, che è addirittura più utile per produrre miglioramenti nel benessere del pedalare solo la domenica.
Non siamo destinati a essere più infelici. O, per dirla come Epitteto, “La felicità sta nel concentrarsi su ciò che è nel nostro controllo”.
E io ho deciso di spostarmi in bici, per alterare il mio umore in meglio.
Giorno dopo giorno.
ciao a tutti, bellissimo articolo…e verissimo..ho incominciato ad andare con regolarità in bici durante la pandemia ed è fantastico come mi la mia vita è migliorata grazie alla bicicletta..più libero, più leggero, più sereno, più felice..la bicicletta è una terapia favolosa..
confermo al 100% il tutto!!! 10 anni che vado al lavoro in bici 25km+25km e non ci penso a mollare visto la bellezza!!!!
La bicicletta é il mezzo per eccellenza da sempre per me. Rafforza il carattere, lo spirito e fa bene al corpo. In poche parole vai in bici e la felicità ti viene incontro anche quando fai fatica. Inoltre é il mezzo che raggruppa le persone e mai come in questi tristi momenti ce ne più che bisogno.
Complimenti