Salute

Lo “sballo del ciclista” e come raggiungerlo

Lo “sballo del ciclista” e come raggiungerlo

Lo sballo del ciclista: cos’è questa sensazione di euforia e come raggiungerla?

“Runner’s high”, ovvero lo sballo del runner, che in questo articolo chiamerò (perché di Bikeitalia si tratta), lo “sballo del ciclista”. Si tratta di una condizione fisiologica che è molto simile a quella determinata dall’assunzione di droghe ma che è perfettamente naturale (e legale). In questo articolo andremo a vedere cos’è (e come raggiungere) lo sballo del ciclista.

In che cosa consiste lo sballo del ciclista

Il runner’s high è una condizione psicofisica che viene sperimentata da atleti di resistenza come runner o ciclisti. Consiste nella presenza contemporanea di 4 variabili:

  • Riduzione dello stato di ansia (che sia di stato, cioè momentanea, o di tratto, cioè l’atleta è predisposto a vivere stati ansiogeni);
  • Analgesia, cioè una riduzione della sensazione dolorifica del corpo;
  • Sedazione, cioè affievolimento delle sensazioni fisiche;
  • Euforia, ovvero una sensazione di gioia, soddisfazione e piacere;

Quando questi 4 elementi, riduzione dell’ansia, del dolore, delle percezioni e incremento dell’euforia, si presentano nello stesso momento, allora stiamo vivendo lo sballo del ciclista.

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A che cosa è dovuto lo sballo del ciclista?

Negli anni passati si pensava che lo sballo del ciclista fosse dovuto alla secrezione delle endorfine, che sono sostanze oppiodi endogene che hanno il compito di ridurre la neurotrasmissione del dolore. Le endorfine hanno un potenziale biochimico molto simile alla morfina e agiscono sui medesimi recettori. Negli ultimi anni gli studi sullo sballo del ciclista sono aumentati per via del fatto che la depressione e lo stress sono sempre più comuni nel mondo moderno e trovare un’alternativa alla terapia farmacologica è sempre più impellente.

Come cita lo studioThe Transcriptional Signature of a Runner’s High (Hicks, Medicine and science in sport exercise, 2018), è improbabile che una sola sostanza sia responsabile della cascata di fattori che producono lo sballo del ciclista. A oggi si pensa che lo sballo del ciclista sia il risultato dell’interazione di endorfine, monoammine, neurotrofine ed endocannabinoidi secreti dal nostro sistema endocrino per limitare la risposta infiammatoria dell’attività fisica di resistenza.

L’attività fisica è infatti uno stressor, cioè un aspetto che produce una risposta di stress nell’organismo. Come risposta abbiamo l’infiammazione dei tessuti coinvolti e la liberazione nel sangue dei radicali liberi, che sono prodotti di scarto dell’uso dell’ossigeno per la produzione di energia per sostenere la nostra attività fisica. Per rispondere all’infiammazione e all’aumento di radicali liberi, il nostro cervello invia un segnale al sistema endocrino, che libera i neurotrasmettitori. Tra questi i più importanti sono gli endocannabinoidi, che hanno la stessa composizione molecolare della cannabis, ovvero possono essere paragonati al THC aspirato nel caso di assunzione di marijuana.

Da questi studi emerge come lo sballo del ciclista non sia una condizione “strana” bensì una situazione che il nostro corpo è portato a sviluppare e che possiamo richiamare ogni volta che vogliamo.

I fattori predisponenti allo sballo del ciclista

Runner's high
Non basta il semplice pedalare per sviluppare lo sballo del ciclista

Le condizioni favorenti allo sviluppo dello sballo del ciclista sono particolari. Non basta solo pedalare bensì serve che vi siano alcuni fattori concomitanti:

  • L’attività deve essere di tipo aerobico di resistenza (correre o pedalare) e protratta nel tempo. Per esempio per la corsa si stimano almeno 1.5-2 ore e per il ciclismo almeno 3-4 ore di fila;
  • Si deve essere da soli e non distratti da musica, ciclocomputer e altre notifiche (whatsapp o telefonate). Si deve in sostanza entrare in uno stato di presenza cognitiva, definito flow, del quale abbiamo già parlato;
  • È più facile che lo sballo del ciclista si sviluppi se siamo nella natura piuttosto che in città, poiché la natura ha un effetto calmante sul sistema nervoso e favorisce quindi il rilascio dei neurotrasmettitori;

Siamo dei drogati?

La risposta è sì, purtroppo.

Lo sballo del ciclista crea dipendenza, poiché si tratta di una sensazione estremamente gradevole e appagante, che crea dipendenza esattamente come la cannabis, l’eroina, la cocaina, la caffeina o le situazioni che stimolano il rilascio di dopamina (smartphone o slot machines, per esempio).

Io ho provato il runner’s high in maniera distinta due volte nella mia vita. La prima nel 2012: ero sul Cammino di Santiago e avevo appena terminato una tappa a piedi da 40 km. La sera, dopo la doccia, mi sono seduto nel giardino dell’ostello e ricordo distintamente la lucidità mentale di quel momento, la sensazione di felicità, la mancanza di dolore e un senso di leggerezza incredibile.

Sballo a Orgosolo
Io, dopo la salita verso Orgosolo, mentre mi godo in silenzio il mio sballo del ciclista

La seconda volta stavo affrontando la Transardinia e mi trovavo in Barbagia. Ricordo di essermi fermato dopo una lunga salita verso Orgosolo ad aspettare il mio compagno e in quel silenzio in mezzo ai monti di essermi sentito presente, euforico, felice, tanto da farmi una foto per ricordarmi di quel momento.

Sono state solo 2 le volte che ho provato lo sballo del ciclista e me le ricordo benissimo e quando ci penso (o ne scrivo) quelle sensazioni si ripresentano vivide in me. Per questo lo sballo del ciclista dà dipendenza e non è un caso se il ciclismo e la corsa sono i due sport con la più alta incidenza di overtraining, poiché si tende ad allenarsi molto di più di quanto si dovrebbe, perché dopo averne provato le sensazioni siamo sempre alla ricerca del nostro sballo del ciclista.

Concludendo

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Commenti

  1. Andre ha detto:

    Io lo ha raggiunto entrando in Norvegia nel mio viaggio a caponord in solitaria di quest’anno.. Posso quindi confermare che è un fenomeno che esiste ma prima c’è tanta tanta tanta fatica da fare. .

  2. Daniele Colnaghi ha detto:

    sballo o estasi che sia non se ne ha mai abbastanza ma anche questi momenti sono preziosi e per me vanno centellinati.
    Pedalo sempre da solo proprio per goderli intensamente.
    Grazie per avermi spiegato così bene perché avvengono.
    Daniele

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