Salute

Smartwatch: come usarlo per allenarsi

Smartwatch: come usarlo per allenarsi

Negli ultimi tempi sono molto diffusi gli smartwatch, ovvero orologi che comunicano con il pc o con lo smartphone, per offrire una serie di funzionalità. Vi è il rilevamento dei passi, la dieta, la quantità d’acqua bevuta, il controllo del sonno o la frequenza cardiaca. In questo articolo vedremo come è possibile usare uno smartwatch nel proprio allenamento in bicicletta, senza però esserne ossessionati.

Cos’è uno smartwatch


Lo smartwatch è un orologio con integrate alcune funzioni utili per l’allenamento. Questo tipo di dispositivi è pensato per motivare la persona a uno stile di vita attivo, che comprenda un numero di passi minimo quotidiano e permetta quindi di mantenersi in forma. Divenuti sempre più complessi e funzionali, gli attuali smartwatch presenti sul mercato, offrono una serie di soluzioni, che possono essere sfruttate anche per allenarsi in modo intelligente.

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A seconda della complessità dello smartwatch (e del suo costo di acquisto) troviamo:
• Contapassi con accelerometro;
• Cardiofrequenzimetro;
• Registratore della qualità del sonno;
• Gps;
• Diario di allenamento;
• Indicatore delle calorie bruciate;
• Sveglia, notifiche e possibilità di collegare l’orologio alle applicazioni sullo smartphone;
• Possibilità di impostare obiettivi di allenamento;
• Diario della dieta quotidiana;
• Dario della quantità d’acqua bevuta;

Queste funzionalità spesso passano in secondo piano, in realtà possono diventare molto utili per migliorare la qualità e il valore del proprio allenamento. Vediamo alcuni esempi.

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Smartwatch per l’allenamento

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Gli smartwatch erano inizialmente pensati per stimolare le persone a tenere uno stile di vita attivo, nel quale compiere un numero minimo di passi che garantissero un “presa di coscienza” della propria sedentarietà. In realtà uno smartwatch può essere un alleato utile anche per chi si allena con costanza sia per ottenere una migliore forma fisica, per dimagrire o perché ha ambizioni agonistiche.

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Lo smartwatch infatti permette di registrare gli allenamenti e spesso lo fa in automatico, senza che l’utente debba fare alcunché. L’accelerometro o il cardiofrequenzimetro integrati riconoscono l’inizio e la fine dell’attività e questo consente di registrare l’uscita senza doverci nemmeno pensare.

Gli smartwatch di ultima generazione consentono inoltre di tracciare le proprie uscite con il GPS, per controllare chilometri percorsi, velocità sostenute e la frequenza cardiaca in ogni punto dell’allenamento.
Queste funzionalità sono di aiuto per l’atleta che vuole allenarsi con metodo e intelligenza, poiché permettono di analizzare l’evoluzione del proprio allenamento e quindi apportare le dovute modifiche.

Diario di allenamento dello smartwatch

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Una funzionalità importante e utile è sicuramente quella del diario d’allenamento automatico. In sostanza lo smartwatch registra la sessione e la codifica (in automatico o su impostazione dell’utente), permettendo così di definirne la tipologia: corsa, uscita in bici, stretching, Yoga, allenamento in palestra.

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Giorno dopo giorno si viene così a creare un diario di allenamento che include voci importanti come:
• Durata dell’allenamento;
• Tipologia dell’allenamento;
• Frequenza cardiaca media, massima e grafico istante per istante;
• Calorie bruciate;

Questa funzione è utile per quegli atleti che non amano o non hanno tempo di tenere un proprio diario di allenamento. In realtà, come abbiamo già visto, il diario dovrebbe essere il miglior amico di un atleta, che dovrebbe analizzare ciò che ha fatto alla luce dell’impegno, della fatica accumulata o dei risultati ottenuti. L’analisi del proprio allenamento è la prima grande differenza tra la preparazione atletica intelligente e il semplice “uscire per sudare un po”.

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Ovviamente il diario di allenamento dello smartwatch va sempre preso per quello che è: un sistema automatico con ampi margini di errore. Meno lo smartwatch è evoluto e più i rilevamenti sono grossolani. Questo significa che uno smartwatch non potrà mai sostituire strumenti di allenamento di precisione come cardiofrequezimetri, contachilometri con gps o cronometri. Inoltre manca la possibilità di inserire alcuni punti fondamentali per l’atleta cioè: condizioni meteo, umore e stati d’animo provati, senso di fatica percepito. Solo aggiungendo questa componente psicologica e soggettiva un diario di allenamento è completo, poiché non siamo macchine e ogni nostra azione è accompagnata da sensazioni fluttuanti che dobbiamo imparare ad ascoltare. Per cui è bene usare il diario come una sorta di linea guida, senza focalizzarci sui numeri.

Tenere sotto controllo il sovrallenamento

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Il sovrallenamento è una condizione patologica nella quale il nostro organismo (corpo e psiche) vengono stressati da un allenamento troppo impegnativo senza il giusto grado di recupero. In sostanza al corpo non viene dato il tempo necessario alla compensazione, cioè alla capacità di modificarsi per sostenere allenamenti sempre più intensi. L’accumulo degli stressor allenanti (cioè degli elementi che causano stress) porta a una situazione di stress cronico, chiamata “distress”, che s presenta con: tachicardia a riposo, apatia, alterazione del sonno, diminuzione del peso.

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Lo smartwatch in questo caso diventa un utile alleato, perché consente di verificare se vi è la contemporaneità di più sintomi.
Infatti è possibile, osservando la schermata principale dell’applicazione, valutare:
• Il valore di frequenza cardiaca a riposo;
• La qualità del sonno, con i risvegli e le agitazioni notturne;
• Se inserito con regolarità, anche l’andamento del peso corporeo.

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Questi tre fattori, se alterati, sono sintomi di un sovrallenamento acuto. Infatti se si tende a perdere peso, si è inappetenti, la qualità del sonno crolla e si hanno problemi d’insonnia e il ritmo cardiaco a riposo è più alto del solito, significa che ci si sta “ammalando” di allenamento e si dovrà prendere una pausa (e rivolgersi a un medico).

Concludendo


Abbiamo visto come gli smartwatch non siano solo gingilli tecnologici da mostrare, bensì degli utili alleati per analizzare e tenere sotto controllo il proprio allenamento. Ovviamente non si tratta di strumenti di precisione, per cui i numeri esposti devono essere sempre presi con moderazione e non bisogna mai diventarne ossessionati. L’importante è sempre adattare l’allenamento alle esigenze del momento e, soprattutto, divertirsi.

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