Con l’inverno freddo, nebbia, pioggia e giornate brevi ci attendono. E con loro strade meno praticabili, sia in off-road che su asfalto. Una pratica intelligente è quella di dotarsi di coperture specifiche per l’inverno, anche per girare in città. In questo articolo vedremo perché e quali sono gli aspetti da privilegiare nella scelta degli pneumatici invernali.

Perché scegliere uno pneumatico invernale?

A differenza delle auto, dove in molte zone d’Italia gli pneumatici da neve sono obbligatori, sulle biciclette questa cosa sembra solo un’idea di marketing per far spendere soldi alla gente. In realtà le cose sono diverse. Innanzitutto molti ciclisti, soprattutto quelli che si dedicano alle granfondo, cambiano gli pneumatici in primavera, per avere delle coperture al meglio per le lunghe e intense uscite estive. Anche i ciclisti urbani usano più intensamente la bici d’estate piuttosto che in inverno.
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Questo significa che alla fine dell’autunno i copertoni sono usurati (in termine tecnico “arrivati”), cominciano a presentare delle screpolature, la tassellatura è rovinata, le spalle sono indebolite e offrono poca resistenza alle forature. Per questo è buona norma sostituire le coperture al principio dell’inverno, per una questione di sicurezza e di feeling di guida. Inoltre in inverno le strade sono spesso scivolose (se non ghiacciate), l’asfalto si crepa facilmente, spesso si forma del brecciolino, i tombini diventano trappole mortali per i ciclisti. E serve uno pneumatico capace di affrontare tutte queste situazioni e di farlo bene.
Le caratteristiche di una copertura invernale
Quando i progettisti e i costruttori di pneumatici per biciclette si siedono a attorno a un tavolo per definire le caratteristiche di una copertura adatta ad affrontare l’inverno, si concentrano su questi aspetti:

• Mescola: per mescola di una gomma s’intende la composizione, di solito una base in polimero con componenti aggiunti per fornire caratteristiche precise. Si classifica in base alla durezza in morbida o dura. Una mescola morbida si deformerà meglio al contatto con il terreno, aumentando proporzionalmente la resistenza al rotolamento (ovvero l’attrito tra asfalto e gomma, che richiede più forza per essere vinto). Una mescola più dura riduce gli attriti in favore della scorrevolezza, ma aumenta il ritorno elastico, poiché è meno deformabile quando incontra buche e ostacoli. Solitamente gli pneumatici invernali sono costituiti da una mescola doppia, definita “dual compound”, dove la parte centrale della copertura ha una durezza elevata per favorire la durata e diminuire il consumo progressivo, le due fasce laterali sono più morbide, per aumentare la deformabilità e quindi il grip sull’asfalto. Le spalle poi tornano ad essere costituite da una mescola dura, per migliorare la resistenza alle forature;

• Tassellatura: se parlassimo di mtb, potrei dire che trovare lo pneumatico giusto per girare in inverno è come risolvere un integrale algebrico in cui l’incognita è il tipo di tassello. Su strada la questione è ribaltata, poiché essendo il compito del tassello quello di penetrare nel terreno (tecnicamente “igranare”), capirete da soli che il lavoro del tassello è inutile. Infatti su asfalto non può avvenire alcun ingranamento e quindi il lavoro e il grip donati si traducono esclusivamente in una dispersione di energia. Inoltre una tassellatura pronunciata affatica il ciclista sulle lunghe percorrenze su asfalto. Per questo gli pneumatici invernali hanno disegni e profili adatti a scaricare l’acqua o a donare grip su superfici sdrucciolevoli e presentano tassellature quasi inesistenti. Eppure sono pensare per aumentare l’aderenza. Come? Leggete la voce seguente;

• Numero di TPI: questa sigla sta per “threads per inch”, cioè quanti fili di per pollice. I fili sono lo scheletro dello pneumatico, di solito realizzati in nylon. Gli spazi vuoti tra i fili vengono poi riempiti con gomma nuda e cruda. Maggiore è il valore di TPI maggiore sarà il numero di fili presenti in una determinata area del copertone. Aumentare il numero di fili rende la copertura più durevole, più scorrevole e più grippante, poiché essendo più deformabile proietta un ellisse a terra maggiore, aumentando la superficie di contatto con l’asfalto. Un numero minore di TPI indica la presenza di più gomma, cosa che rende lo pneumatico più resistente alle forature, più spesso e meno deformabile. Gli pneumatici invernali si attestano su un valore di TPI medio, intorno ai 120, a seconda ovviamente della teoria del “dual compound”. Il centro presenterà più fili per aumentare durata e grip, i lati meno fili e più gomma per resistere alle forature;

• Resistenza alla foratura: uno pneumatico invernale deve resistere alle forature meglio di uno estivo per un semplice motivo, è più disagevole cambiare una camera d’aria in mezzo alla strada quando fa freddo e piove, piuttosto che in estate. Quasi tutti gli pneumatici invernali sono equipaggiati con una lamina in kevlar al di sotto del battistrada, per aumentare la resistenza alla penetrazione di elementi appuntiti. Ovviamente questo va a scapito della resistenza al rotolamento, che aumenta e rende questo tipo di coperture meno veloci di quelle estive. Ma in inverno non ci sono molte gare di ciclismo su strada, per cui la velocità non è un fattore determinante. Anche le spalle sono più pesanti, poiché vi è più gomma. Questo significa che la protezione contro le forature si eleva a sfavore anch’essa della velocità della copertura;

• Sezione: gli pneumatici invernali sono più larghi di quelli estivi, per aumentare il contatto con l’asfalto e “artigliare” meglio. Se infatti quelli estivi si attestano su sezioni di 21 o 23mm, raramente 25mm (anche se sembra la nuova moda delle corse su strada), quelli invernali propongono i 25mm di sezione come standard, toccando anche quota 28mm (installabile solo se la luce sul telaio lo consente).
Cosa guardare per acquistare uno pneumatico invernale

Senza cercare copertoni chiodati, di commercio o fai da te come quelli della foto, potete trovare lo pneumatico che fa al caso vostro seguendo delle semplici regolette. Cercate soprattutto coperture che rechino la dicitura “winter” oppure “all weather”, che stanno rispettivamente per inverno e per qualsiasi condizione. Non esagerate nella ricerca della tassellatura, come abbiamo visto è ininfluente se girate su strada. Fate attenzione alle spalle, che devono essere solide, mentre la parte centrale deve essere dura e resistente.
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Prima di acquistare una nuova copertura, rilevate queste quattro misure della vostra bici:
• A: Luce tra i pendenti della forcella;
• B: Luce tra cerchio anteriore e tubo obliquo;
• C: Luce tra i foderi orizzontali posteriori;
• D: Luce tra il cerchio posteriore e il tubo piantone;
Una volta rilevate queste misure potete definire la misura massima del copertone che potete installare, se 28, 25 o 23mm. Scegliete sempre la più larga possibile, questo per via dell’effetto dell’aria sul copertone, che aumenta proporzionalmente all’aumentare della sezione e che ha un effetto “cuscinetto protettivo”. E se la bici diventa leggermente più lenta poco importa, avete bisogno di stare in piedi su strade sdrucciolevoli, non di vincere una crono del Giro d’Italia.
Buonasera,
Non ho capito il calcolo che devo fare per sapere se riesco a mettere un copertone 700×28 nella mia bici.
Ho già cercato nel sito del marchio, ma niente.
Potresti spiegarmi che misure devo avere per poter usare il 28?
Grazie
Se tenete la bici in casa al calduccio, occhio alla pressione degli pneumatici quando uscite, perché, con temperature esterne sotto lo zero, l’aria si contrae perdendo molto volume, provocando l’effetto gomma sgonfia.
Ciao Sterlok,
Grazie per il tuo contributo! In effetti anche le gomme delle auto vanno gonfiate poco di più in inverno.
Buone pedalate!
Omar
Non ho capito: con piú fili il pneumatico è piú morbido o piú rigido? In due punti dite due cose diverse.
Ciao Roberto,
Più fili uguale più rigido e leggero ma più soggetto a forature.
Buone pedalate!
Omar
Leggo sempre Vs servizi e consigli. Mi hanno detto che x andare sulla neve in.mtb so possono usare sui copertoni normali delle fascette da elettricisti a mo di catena.Avete qualche riscontro?grazie