Hackerare un parcheggio: il Park(ing) Day
Dopo avervi raccontato cos’è l’urbanismo tattico e le diverse applicazioni nell’urbanistica contemporanea è giunto il momento di analizzare alcuni casi simbolici del movimento nato negli USA.
Il secondo esempio è il “Park(ing) Day“, una tattica ormai utilizzata in molte città per dimostrare alle persone come lo spazio destinato al parcheggio auto potrebbe accogliere altre funzioni più utili e piacevoli per la comunità.
OBIETTIVO: recuperare lo spazio dedicato al parcheggio delle auto e incrementare la vitalità della strada
ANNO DELL’INIZIATIVA: 2005
ATTORI: volontari, associazioni non-profit
SCALA: strada e quartiere
CASO: nel 2011 in ben 165 città, in 35 Paesi al mondo, oltre 975 parcheggi sono stati temporaneamente liberati dalle auto per essere restituiti alle persone.
Il Park(ing) Day è un evento annuale che solitamente si tiene il 22 Settembre di ogni anno in diverse città del mondo per convertire temporaneamente l’area occupata dallo stallo di un parcheggio in uno spazio pubblico di socialità.
L’obiettivo dell’iniziativa è di porre l’attenzione sull’eccessiva quantità di spazio delle nostre città utilizzato per stoccare automobili private che rimangono ferme per il 95% del loro ciclo di vita (Walker, 2017).
L’idea originaria è riconducibile all’artista e paesaggista americana Bonnie Ora Sherk, quando nel 1970 a San Francisco iniziò a convertire dei tratti di strada in parchi e aree verdi.
Tuttavia, l’attenzione mediatica dell’iniziativa si è ottenuta per la prima volta nel 2005, quando il gruppo di progettazione interdisciplinare “Rebar” ha trasformato un singolo parcheggio di San Francisco in un mini-parco.
Il gruppo ha semplicemente posizionato delle zolle d’erba, una panca e un albero all’interno di uno stallo auto. Il tutto, pagando la rispettiva quota oraria destinata al normale parcheggio delle macchine.
L’evento ha immediatamente attirato l’attenzione nazionale. Il Park(ing) Day si è diffuso rapidamente in tutto il mondo, soprattutto tra coloro che credono sia possibile vivere in una città più verde e con meno auto.
Il Park(ing) Day sembra che sia il precursore del fenomeno dei parklet nelle città di New York e San Francisco (Schneider, 2017 / Lydon, 2012, p.15).
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