Fra le varie sessioni di Velo-City 2018 tenutosi nei giorni scorsi a Rio de Janeiro, una delle più interessanti è stata quella dedicata alla realizzazione di una Cycle Highway.
Dettagliata e con un focus preciso, questa sessione contiene delle lezioni interessanti per tutti, dagli attivisti pro-bici ai politici ai tecnici.
Che cosa sono le Cycle Highways
Foto da nweurope.eu
Una Cycle Highway è una sorta di superstrada ciclabile. Per essere definita tale, una pista ciclabile dovrebbe permettere una alta velocità di crociera, ed essere quindi ampia e solo raramente interrotta da attraversamenti pedonali o automobilistici. Le Cycle Highways sono la prossima frontiera dell’infrastruttura ciclabile nei paesi del Nord Europa, dove già alcune sono state costruite.
Queste superstrade ciclabili sono usate soprattutto per collegare fra loro varie città, facilitando così il pendolarismo extraurbano in bici; grazie alle bici elettriche (max 25 km/h) o alle speed-ebikes (max 45 km/h) anche distanze di alcune decine di chilometri sono facilmente percorribili in bicicletta, aprendo tutto un mondo di possibilità. Ne è un esempio la Arnhem – Nijmegen in Olanda o la RS1 in Germania.
Foto da nweurope.eu
Volendo riportare il concetto in Italia, le Cycle Highways potrebbero essere usate per favorire la penetrazione verso il centro città di chi proviene dalle zone rurali che le circondano; oppure come asse portante all’interno di una vallata, come avviene in parte con la pista ciclabile che scorre lungo la valle dell’Adige.
Secondo la Legge Quadro per la Mobilità Ciclistica da poco approvata, Stato, regioni, province e comuni dovranno approntare dei Piani per la Mobilità Ciclistica armonizzati fra loro; le superstrade ciclabili possono essere il punto di raccordo a livello regionale e provinciale fra le 10 Ciclovie Nazionali individuate dal Ministero dei Trasporti e le reti di piste ciclabili comunali.
Il progetto CHIPS
La sessione di lavoro di Velo-City che presentiamo nasce dal progetto CHIPS (Cycle Highways Innovation for smarter People transport and Spatial planning), di cui fanno parte 9 enti europei, fra cui la ECF (European Cyclists Federation).
A parlare sono stati i rappresentanti di questi enti, presentando le loro esperienze.
Le fasi di realizzazione di una Cycle Highway
Una Cycle Highway non è una semplice pista ciclabile a bordo strada: si tratta di un progetto ambizioso, che per essere realizzato ha bisogno di superare ostacoli di natura tecnica, istituzionale, sociale.
Foto da nweurope.eu
Prima della costruzione
Per questo fin dalla fase di progettazione è necessario coinvolgere vari portatori di interesse per assicurarsi che tutti siano a supporto del progetto, come ha sottolineato Sjors van Duren del Royal HaskoningDHV. È necessario considerare fattori quali il numero di abitanti entro una distanza ragionevole dalla superstrada ciclabile, la presenza di luoghi di lavoro, scuole, altre infrastruttura di trasporto pubblico, e non ultimo il potenziale cicloturistico, aspetto particolarmente rilevante per l’Italia. Vari portatori di interesse possono essere più o meno attratti da questi vari fattori.
Fin dall’inizio è necessario inoltre coinvolgere la popolazione locale, pubblicizzando il progetto e spiegando come migliorerà la loro vita. Per raggiungere i ciclisti della zona (e i potenziali ciclisti) si possono sfruttare varie idee, presentate da Geert de Leeuw dell’Università di Breda: sperimentazioni ciclabili su alcuni tratti; simulatori basati sulla realtà virtuale come CycleSpex; pedalate di gruppo nelle zone interessate; campagne sui social media.
Incontrare la popolazione dell’area permette anche di capire quali sono le motivazioni che li portano a pedalare (o a non usare la bici); sulla base di questi fattori pro e contro è possibile mettere a punto la campagna di comunicazione. Sono aspetti su cui ha insistito Carolien Ruebens di ECF.
Importante anche dare un brand alla superstrada ciclabile, rendendola riconoscibile con un marchio, un colore, dei cartelli unici e non confondibili con altri; è la base anche per rendere più facile raggiungere e usare la Cycle Highway.
Dopo la costruzione
Per far sì che le persone usino effettivamente la superstrada ciclabile è necessario prima di tutto che l’effettivo progetto sia di qualità, una fase fondamentale ma che in questa sede è impossibile approfondire: vi invitiamo a monitorare questa pagina del nostro sito Corsi Bikeitalia per i nostri corsi sulla mobilità ciclistica nei quali approfondiamo questi aspetti.
Oltre alla qualità del progetto, per attirare nuovi ciclisti è possibile organizzare delle campagne pubbliche: si possono coinvolgere i commercianti locali con un sistema di premi per i ciclisti, oppure i datori di lavoro.
Importante anche monitorare con precisione fin dall’inizio l’uso della superstrada ciclabile, in modo da quantificare i benefici economici, sociali e ambientali apportati dall’infrastruttura; con un attento monitoraggio è possibile anche identificare eventuali problemi o possibilità di miglioramento nel tempo.
Progetti di questo tipo non sono un sogno irrealizzabile; sono possibili anche da noi, e anzi richiesti dalla nuova Legge Quadro. Sarà necessario un grande sforzo da parte di tutti, ma ci arriveremo.
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