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Strade Scolastiche, ecco il vademecum di genitori e associazioni

Strade Scolastiche, ecco il vademecum di genitori e associazioni

Un piccolo prontuario per dialogare con le istituzioni e richiedere la sperimentazione delle Strade Scolastiche, per dare la possibilità a bambini e ragazzi di camminare e pedalare per raggiungere la scuola in sicurezza, in autonomia e in modo sostenibile senza inquinare l’ambiente.

La campagna Strade Scolastiche è stata ideata da molte associazioni ambientaliste, di genitori e pediatri in tutta Italia e anche Bikeitalia ha aderito al progetto: ogni giorno davanti alle scuole continuano a esserci centinaia di automobili che creano ingorghi e smog, parcheggiate in doppia fila o in sosta sulle strisce a motore acceso. Un’immagine molto brutta e diseducativa, che nuoce gravemente alla salute di milioni di bambini e ragazzi.

Gli obiettivi della campagna, illustrati nel vademecum, sono di creare aree delimitate e sicure intorno alla scuola in cui è vietato il traffico degli autoveicoli per consentire a tutti di raggiungere l’edificio scolastico in sicurezza a piedi e in bicicletta: in queste zone il transito è permesso a pedoni, bici, mezzi per il trasporto dei disabili ed eventualmente scuolabus.

Per raggiungere questo risultato è necessario coinvolgere tutti gli attori istituzionali – in primis i Comuni e le Scuole – chiedendo la sperimentazione del progetto e la sua successiva realizzazione in pianta stabile: le date individuate dai promotori per sperimentare questa novità sono la Settimana Europea della Mobilità Sostenibile (dal 16 al 22 settembre) e la Giornata Internazionale per i Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza (20 novembre), per cominciare. Le School Streets sono già presenti in molti Paesi nel mondo e anche in Italia sono partite diverse sperimentazioni in tal senso: ma sono esperienze che vanno consolidate.

In attesa della Riforma del Codice della Strada attualmente in discussione in Parlamento (e che sperabilmente sarà approvata nel primo trimestre del 2020, ndr), grazie all’impegno e alla pressione delle associazioni con un emendamento sono state inserite le Strade Scolastiche, che prevederanno l’obbligo per i Comuni di adottarle: attualmente, invece, l’intervento di limitazione del traffico attorno alle scuole è possibile solo su iniziativa del Sindaco o dell’Assessore alla Mobilità, per questo in vista del nuovo anno scolastico è entrata nel vivo la campagna di sensibilizzazione/sperimentazione.

L’importanza delle strade scolastiche si sviluppa a diversi livelli: crea una città amica dei bambini, rispettando il loro diritto di camminare sicuri e vivere in un ambiente non inquinato; favorisce l’autonomia dei bambini; incentiva modalità di spostamento attive, combatte la sedentarietà, promuove la socializzazione e la mobilità sostenibile; abbassa i livelli di inquinanti nell’aria che i bambini respirano all’entrata e all’uscita da scuola, dunque protegge la loro salute; aumenta la sicurezza riducendo il pericolo di incidenti stradali, tra le principali cause di morte al mondo per i bambini e i ragazzi tra i 5 e il 14 anni di età (Fonte: OMS); aiuta l’ambiente e rispetta il clima, in quanto contribuisce a ridurre le emissioni di gas climalteranti in atmosfera prodotte dalle auto.

Per far partire la sperimentazione e convincere le persone e le Istituzioni è importante favorire un clima di dialogo e confronto, suggeriscono i promotori delle Strade Scolastiche: presentare il progetto a una festa di bimbi e genitori, invitando anche i referenti istituzionali a partecipare, può essere un buon inizio.

La mossa successiva, una volta rotto il ghiaccio, è proporre una sperimentazione per provare questa nuova forma di viabilità, in collaborazione con la scuola e gli altri genitori interessati: l’entusiasmo dei bambini che potranno raggiungere la classe a piedi o in bicicletta farà il resto. Se la sperimentazione funziona sarà più facile renderla permanente e creare una rete di percorsi protetti, con iniziative a supporto per rendere le Strade Scolastiche un importante fattore di cambiamento della mobilità in città, a partire dai più piccoli: i cittadini di domani.

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