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Shell sponsorizza la nazionale britannica di ciclismo e scoppia la polemica

Il colosso petrolifero Shell, in una nota congiunta con la nazionale britannica di ciclismo, ha annunciato una sponsorizzazione del team British Cycling ed è subito scoppiata la polemica. L’ingresso dell’azienda che ha come core business il petrolio e il gas è stata vista da parte dell’opinione pubblica come un tentativo di greenwashing: certo è che, in vista delle Olimpiadi di Parigi 2024, il ciclismo professionistico catalizza l’interesse degli investitori e in generale la bicicletta è considerata come il mezzo di trasporto non inquinante per antonomasia. Dunque un’occasione davvero ghiotta per un’azienda petrolifera.

British Cycling ha firmato una partnership a lungo termine di 8 anni che porterà un ampio supporto e investimenti da Shell UK come nuovo partner ufficiale. L’accordo, iniziato il 10 ottobre 2022, durerà fino alla fine del 2030.

Shell sponsor British Cycling greenwashing
Fonte foto: British Cycling

Secondo quanto annunciato nella nota congiunta, questa nuova partnership vedrà un impegno condiviso per perseguire in via prioritaria questi tre obiettivi:

  • sostenere i ciclisti e i paraciclisti della Gran Bretagna attraverso la condivisione di innovazione e competenza di livello mondiale;
  • accelerare il percorso di British Cycling verso l’obiettivo zero emissioni (fornendo una flotta di veicoli elettrici);
  • aiutare più e più ampi gruppi di persone a pedalare, compresi i modi per rendere la bicicletta più accessibile alle persone disabili attraverso un nuovo programma – che si chiamerà Limitless – che mira ad abbattere le barriere che le persone disabili devono affrontare quando accedono alla bicicletta..

Il ceo di British Cycling Brian Facer ha dichiarato: “Non vediamo l’ora di lavorare al fianco di Shell UK nel resto di questo decennio per ampliare l’accesso allo sport, supportare i nostri ciclisti d’élite e aiutare la nostra organizzazione e lo sport a compiere passi importanti verso l’obiettivo zero emissioni: cose che sappiamo sono in cima agli interessi dei nostri membri. All’interno del nostro nuovo programma commerciale, questa partnership con Shell UK offre un forte supporto al ciclismo, ci aiuterà a migliorare e farà in modo che più persone considerino il ciclismo e i ciclisti”.

David Bunch, presidente della Shell UK Country, ha dichiarato: “Siamo molto orgogliosi di diventare un partner ufficiale di British Cycling. La partnership riflette le ambizioni condivise di Shell UK e British Cycling di raggiungere l’obiettivo zero emissioni nel Regno Unito e di incoraggiare forme di trasporto a basse e zero emissioni di carbonio come il ciclismo e i veicoli elettrici. Lavorando insieme possiamo offrire un vero cambiamento per le persone in tutto il paese, provenienti da diversi ceti sociali, e anche applicare la tecnologia dei lubrificanti leader a livello mondiale di Shell per supportare la squadra di ciclismo della Gran Bretagna nella sua ricerca dell’oro ai Giochi Olimpici e Paralimpici di Parigi 2024″.

Polemiche di greenwashing

L’annuncio della partnership tra Shell e British Cycling ha fatto infuriare parte dei tesserati, oltreché le associazioni ambientaliste e gli attivisti della bicicletta che hanno accusato il colosso petrolifero di voler fare greenwashing. E soprattutto criticato per la scelta il principale organo di governo britannico per gli sport ciclistici: sulla stampa nazionale e internazionale, dai siti specializzati in ciclismo come road.cc fino alle testate generaliste come la CNN, si moltiplicano le voci che riportano le numerose prese di posizione contro l’accordo. Al momento il danno reputazionale e d’immagine per British Cycling non è calcolabile.

Intanto il tweet con cui British Cycling ha annunciato l’accordo con Shell ha ricevuto migliaia di commenti negativi, tra cui il drastico: “Adesso chi sarà il vostro prossimo amministratore delegato? Sauron?”

Lettera aperta contro la sponsorizzazione

Così, a poche ore dall’annuncio dell’accordo di sponsorizzazione, più di 1.100 tra tesserati, attivisti, ambientalisti e semplici cittadini hanno sottoscritto una lettera aperta inviata ai vertici di British Cycling per chiedere di ripensarci e recedere dall’accordo sottoscritto: “La bicicletta è la scelta di trasporto del futuro, ma i combustibili fossili sono l’energia del passato. A giudicare dalle reazioni al vostro annuncio di accettare Shell UK come sponsor ufficiale, avrete capito ormai che la maggior parte delle persone è quindi profondamente consapevole dell’incompatibilità dell’allineamento del ciclismo con una delle principali compagnie petrolifere tra i maggiori inquinatori mondiali”. Questo l’incipit della lettera aperta che sta continuando a ricevere adesioni e che è presente online a questo indirizzo.

Lettera aperta che si conclude così: “Riteniamo che sia nell’urgente interesse dello sport del ciclismo e che i ciclisti di tutto il mondo si allontanino rapidamente dall’uso di combustibili fossili. Anche il ciclismo è in una posizione unica per aiutare quel cambio. Tuttavia, accettare la sponsorizzazione da una compagnia petrolifera con una storia di ritardi e disinformazione sulla questione, è un conflitto di interessi inconciliabile. Ti chiediamo di prendere in considerazione un’azione immediata per rinunciare alla sponsorizzazione da parte di Shell”.

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