Fitness, bicicletta e cosa ci attende nel futuro. Un piccolo spunto che parte da una breve esperienza.
Sono reduce da 4 giorni alla Fiera del Rimini Wellness, la più importante fiera del fitness e dell’allenamento in Europa. Noi come Bikeitalia siamo stati invitati a parlare della nostra esperienza sulla biomeccanica e l’allenamento nel ciclismo. Nelle pause dei vari workshop, camminando tra i numerosi stand di una fiera davvero immensa, incontrando persone e parlando con esperti e addetti ai lavori, ho potuto farmi un’idea di che direzione stia prendendo il fitness in Italia.
Fitness? Sempre più distante dalla realtà
L’Italia è tra i paesi più sedentari del mondo, il 43% dell’intera popolazione italiana è obesa o in sovrappeso e abbiamo la più alta densità di automobili pro capite d’Europa. Il nostro è un problema di stile di vita, di motorizzazione di ogni spostamento, di un ambiente che abbiamo costruito e che è da ritenersi obesizzante. E cosa ho visto al Rimini Wellness? Proposte di fitness “one shot”, “mordi e fuggi”, allenamenti ad altissima intensità di durata molto bassa, pensati per bruciare calorie e far sudare chi le effettua.
Il fitness viene pensato, programmato e proposto come un aspetto alternativo alla vita quotidiana, non come una cosa complementare a essa. Mi alzo al mattino, salgo in auto, sto seduto in ufficio tutto il giorno, salgo di nuovo in auto, vado in palestra, brucio tutto in 20 minuti, risalgo in auto, vado a casa e mi stendo sul divano, convinto di essermi allenato a dovere. In fisiologia si dice che il corpo si struttura per la funziona che gli facciamo fare. Se passiamo 23 ore e 40 minuti al giorno in una condizione di totale sedentarietà e ci muoviamo per 20 minuti di fila ad alta intensità, quale struttura assumerà il nostro corpo?
Camminando tra gli stand ho potuto notare come il fitness parli un linguaggio di “sacrificio”, “sudore”, “no pain no gain”, che purtroppo non fa presa sulla maggior parte delle persone. Perché è una narrazione che spaventa le persone, poiché lancia un messaggio di sofferenza che non piace. Nella mia esperienza ho capito una cosa: “Le persone non vogliono capire come si dimagrisce, vogliono qualcuno che le faccia risvegliare al mattino già dimagrite”.
Il ruolo del laureato nel mondo dell’attività fisica
La nostra presenza al Rimini Wellness era dettata dalla partecipazione al convegno del Comitato Italiano Scienze Motorie, all’interno dell’iniziativa per celebrare il riconoscimento del chinesiologo come unica figura titolata a somministrare l’attività fisica. Tale legge dello Stato dovrebbe entrare in vigore dal 1 Luglio. Si tratta di una svolta epocale e non solo per i laureati, perché l’attività fisica è finalmente diventata materia legislativa.
Nel mio intervento ho mostrato le opportunità di lavoro che il ciclismo può offrire al laureato in scienze motorie, partendo dalla nostra esperienza con i Bikeitalia LAB, l’unica rete in Italia composta da biomeccanici del ciclismo laureati. E il mondo del fitness, dello sport ha sempre più bisogno di laureati. Durante la mia permanenza allo stand del CISM ho conosciuto ragazzi giovani e in gamba, motivati a fare bene e mossi da una passione per lo sport, il movimento, per l’attività fisica. Ragazzi che però faticano ancora a trovare spazio e riconoscimento nel mondo del fitness e dello sport, che è più legato all’influencer con l’addominale scolpito anziché al chinesiologo con la laurea appesa al muro.
visita biomeccanica
basta dolori in sella
Il futuro della nostra salute
Inutile girarci intorno: 20 minuti ad alta intensità 2 volte a settimana non sposteranno la nostra salute di un millimetro. Anzi, i nostri corpi sempre meno abituati al movimento verranno letteralmente abbattuti da attività di questo tipo, che rappresentano uno stressor che l’organismo non è pronto a gestire.
Cambiare stile di vita
Ciò che serve è un cambio nello stile di vita e l’aspetto principale è modificare il modo in cui ci spostiamo. il modo in cui andiamo al lavoro, con cui portiamo i nostri bambini a scuola, il modo in cui andiamo a fare la spesa o in centro paese. Altrimenti rischiamo di restare ancorati alla filosofia dello sport come aspetto distaccato dalla vita “reale”, come qualcosa da fare quando si ha tempo e non perché serve. Invece il movimento è la chiave per restare sani a lungo, bruciare calorie, mantenere un adeguato peso corporeo ed essere felici e realizzati.
Il modo per rendere più attivi fisicamente i nostri spostamenti è semplice: farli a piedi e, se si tratta di percorsi più lunghi, coprirli pedalando. Su Bikeitalia abbiamo raccontato di tonnellate di studi, case histories, meta analisi e di studi longitudinali sugli effetti che gli spostamenti attivi hanno sulla salute, sull’obesità infantile, sulla produttività aziendale e sulla prestazione scolastica.
Se, oltre all’allenamento in palestra o allo sport preferito aggiungessimo anche gli spostamenti quotidiani in bicicletta (e un minimo controllo delle calorie), avremmo trovato davvero la ricetta per essere in salute per lungo tempo.
Perché essere sani è un aspetto ben più complesso dell’essere semplicemente allenati.
Il mondo del fitness questa differenza sembra non averla ancora fatta propria.
Anche quello della bicicletta fatica a capirlo, ma ce la stiamo davvero mettendo tutta affinché le cose cambino.
tutto condivisibile al 100%. forse si potrebbe solo aggiungere che un minimo di impegno pubblico nel favorire questi atteggiamenti sarebbe molto importante (ciclabili, palestre scolastiche gratuite per le piccole ASD, e così via), ma il recente annuncio di voler imporre targa e assicurazione alle biciclette va decisamente nel senso contrario.