Allenamento mentale del ciclista

Il ciclismo è uno sport che impegna a livello muscolare ma anche (e soprattutto) a livello psicologico. Quante volte avete sentito frasi del tipo “un vero campione si vede dalla testa”, “quando i muscoli non vanno bisogna usare la mente”? Qual è l’impatto del ciclismo sulla psicologia dell’atleta e quant’è importante avere motivazione, determinazione e impegno, per ottenere i risultati desiderati? In questo articolo vedremo quale sia l’impatto dei condizionamenti mentali sull’allenamento e la pratica del ciclismo.

Indice
Il potere della mente
La mente nel ciclismo
Concludendo

Il potere della mente


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La mente comanda il corpo. Questo breve assunto è una realtà inconfutabile, poiché è solo grazie a una solida determinazione mentale che si ottengono i risultati e si può riuscire a “buttare il cuore oltre l’ostacolo”. Una mente stanca e demotivata può compromettere il funzionamento di un fisico sano e potente, così come una mente forte e determinata può far spingere sui pedali anche un corpo allo stremo.

La resilienza mentale, ovvero la capacità della mente di superare i momenti duri, non è importante solo quando ci si trova a dover salire sullo Stelvio o a percorrere un’infinita gara di ultracycling, bensì è fondamentale anche nei piccoli aspetti quotidiani. Una mente concentrata ci aiuterà a lasciare il letto caldo la mattina presto per uscire in bici in pieno inverno, così come ci permetterà di effettuare un’altra sessione di ripetute in salita dopo la prima e faticosa serie.

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Purtroppo siamo portati a vedere la nostra mente come qualcosa di immutabile, poiché siamo sempre immersi nel turbinio dei nostri pensieri e tendiamo a ripetere gli stessi schemi mentali. Invece la mente, esattamente come un qualsiasi muscolo, può essere allenata. Una mente pigra può diventare più concentrata e si possono trasformare una mente e un atteggiamento arrendevoli in un’ottica più determinata. È una questione di costanza, impegno e perseveranza. Innumerevoli studi scientifici hanno valutato questo aspetto “plastico” della mente, soprattutto in termini di miglioramento delle prestazioni sportive.

Uno studio statunitense ha preso degli studenti di musica, li ha sottoposti a una tac e poi li ha divisi in due gruppi: il primo doveva imparare a tenere un determinato tempo con delle bacchette, l’altro doveva solo ascoltare. Dopo alcune sedute, tutti gli studenti sono stati sottoposti a una nuova tac e quelli del gruppo che doveva imparare il nuovo ritmo presentavano delle differenze nella regione dell’apprendimento, con tanto di creazione di nuove connessioni nervose.

“La mente è tutto”, diceva un uomo chiamato Buddha, e attraverso il suo addestramento si possono ottenere risultati incredibili. Queste parole hanno trovato anch’esse conferma nella scienza, che ha sottoposto ad esami neurologioci numerosi monaci buddhisti, riscontrando un elevato sviluppo delle regioni cerebrali destinate alla concentrazione e all’empatia.
Quali sono dunque le caratteristiche mentali più importanti nel ciclismo?

La mente nel ciclismo


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La pratica del ciclismo, soprattutto a livello professionale, richiede una presenza mentale non indifferente. Anche gli amatori necessitano di una forza psicologica, poiché anche il solo riuscire a incastrare gli impegni famigliari e di lavoro con l’allenamento e le gare è uno sforzo non secondario. Ci sono alcune caratteristiche mentali che permettono di raggiungere grandi risultati nel ciclismo:

Perseveranza

Con questo termine viene indicata la capacità di continuare a perpetrare i propri sforzi, seguendo il proprio piano di allenamento, nonostante la fatica accumulata, gli impegni lavorativi e le sconfitte (personali e in gara). La perseveranza non deve essere però fine a sé stessa ma basata su una profonda consapevolezza della bontà dei propri allenamenti, altrimenti potrebbe essere controproducente;

Pazienza

Con questo termine non intendo il non alterarsi se qualcuno c’insulta, bensì la capacità di aspettare i risultati e di essere costanti nel tempo. Joe Friel, uno dei più importanti allenatori statunitensi, sostiene che il carico di allenamento non può essere aumentato più del 10% per volta. Questo si traduce in una teoria di “piccoli passi”, che va rispettata. Invece spesso la pazienza è proprio quello che manca, si comincia a pedalare pensando di dimagrire, di diventare più veloci e più resistenti in poco tempo e si rimane frustrati se ciò non accade. Al contrario serve la pazienza, bisogna saper aspettare. Questo è importante anche in gara, quando si deve attendere il momento giusto in cui attaccare;

Disciplina

Allenarsi per il ciclismo non significa solo salire in sella e pedalare come se non ci fosse un domani. Significa cose come intervalli, ripetute, test, sollevamento pesi, stretching, periodizzazione, scarico, riposo, endurance, soglia lattacida, respirazione, trasferte, gare, gestione delle emozioni, nutrizione e dieta. Un complesso universo di esercizi e tecniche da vivere in ordine scientifico secondo il piano stabilito per ottimizzare i risultati. Significa chiudersi in palestra per lavorare alla pressa quando fuori c’è il sole e si vorrebbe uscire o rinunciare alla seconda birra con gli amici perché il giorno dopo si è pianificato un allenamento. E l’unico modo per riuscire a far fronte a tutto questo è avere una mente disciplinata;

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Desiderio

La passione è una parola ormai abusata ma che ha un profondo significato, ovvero fare ciò che si fa perché lo si desidera. Si deve profondamente desiderare di diventare più veloce, scalare meglio le montagne, perdere peso, essere più flessibile, solo in questo modo si otterranno dei veri risultati. Uscire e allenarsi “tanto per” è infruttuoso e spesso si rivela una perdita di tempo (o, nei casi più gravi, può condurre al sovrallenamento). Se volete vincere la Cape Epic in Sudafrica oppure concludere la Race Across America, dovete desiderarlo intimamente. In questo modo la mente sarà più determinata e vogliosa di fare e sosterrà il corpo nei momenti più duri;

Autostima

“Noi siamo ciò che pensiamo” dice ancora il Buddha, perché credere nelle proprie potenzialità è il primo passo per riuscire. Essere convinti di ciò che stiamo facendo e di poter superare ogni ostacolo, che sia una lunga salita o una marathon in mtb, permetterà di sviluppare un atteggiamento positivo. Autostima è diversa dalla vanità, perché la vanità è essere convinti di qualcosa che non si è in realtà, l’autostima è la consapevolezza delle proprie caratteristiche, siano essi i limiti ma soprattutto le nostre potenzialità. Bisogna credere in sé stessi per salire in bici ogni volta e sapere di potercela fare;

Atteggiamento positivo

L’ottimismo è una pratica favorevole per emergere nello sport. Saper accettare le sconfitte e saperne trarre insegnamento è una cosa fondamentale. Lasciarsi abbattere da un insuccesso o da una gara andata storta non serve a niente se non a buttare via mesi di allenamento e fatica. Essere positivi significa abbracciare gli eventi della vita con gioia, siano essi delle delusioni sia delle vittorie. Provate ad affacciarvi all’inizio di una lunga salita e cominciate a ripetervi in testa “non ce la farò, è troppo per me, non ce la farò, mi ritiro” e poi ditemi se siete riusciti ad arrivare in cima e soprattutto con che spirito l’avete fatto.

L’importante è iniziare a considerare queste caratteristiche mentali non come fini a loro stesse bensì come un aspetto fondamentale dell’essere ciclisti. Oltre ad allenare il corpo si dovrà allenare la mente, rilassandola e calmandone il turbinio di pensieri. È inoltre importante non pensare che questi aspetti siano disconnessi l’uno dall’altro, bensì che sono intimamente legati, perché non può esserci disciplina senza autostima, così come non si può essere perseveranti senza un atteggiamento positivo (si può perseverare in un atteggiamento negativo, è vero, ma è un altro discorso).

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Queste sono le caratteristiche mentali positive che permettono di eccellere in uno sport molto impegnativo come il ciclismo. Provate ad analizzare dentro voi stessi, con onestà, e a verificare quali di queste condizioni mentali possedete già, quali sono sopite e quali invece vanno proprio create da zero. Capire sé stessi è il primo passo per migliorarsi. Ci sono poi di alcune tecniche scientifiche che possono essere usate per allenarsi con l’immaginazione mentale. La mente comanda il corpo, questo è vero, ma voi dovete essere i padroni della vostra mente in ogni momento, soprattutto quando salite in sella.

Commenti

  1. Avatar MaoGT59 ha detto:

    Grande articolo!! Condivido tutto anche se non sono un “gareggiatore”
    By MaoGT59

    1. Omar Gatti Omar Gatti ha detto:

      Ciao Mao,
      grazie mille e buone pedalate!

      Omar

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