La città di Parigi e la regione dell’Île-de-France introdurranno dal 2023 un sistema automatico di controllo dell’inquinamento acustico: lo strumento testato nel corso del 2022 è un rilevatore che potremmo chiamare “autovelox del suono”, o “autorumox” in breve.
Che cos’è un autovelox del suono?
L’autovelox del suono, “noise camera” in inglese, è un apparecchio simile nel funzionamento al classico rilevatore di velocità; un sistema di microfoni direzionali permette di rilevare con precisione la fonte del rumore, preparando la telecamera a riprendere il veicolo e registrare la targa.
Il recente sviluppo di questa tecnologia, che la rende funzionale e utilizzabile su larga scala, ha suscitato interesse in alcune amministrazioni pubbliche in Europa e negli Stati Uniti: il test di questi dispositivi nella regione della capitale francese è iniziato a febbraio 2022, ma già dal 2019 alcune sperimentazioni erano in corso in diversi Paesi, anche solo a scopo informativo.
Un problema molto “sentito”
Rispetto ad altri ordini di problemi portati dalla mobilità motorizzata nelle città, come l’inquinamento atmosferico e la violenza stradale, l’inquinamento acustico viene percepito in modo più diretto.
Se ormai siamo assuefatti all’aria irrespirabile e abituati a vedere persone guidare e parcheggiare selvaggiamente, il rumore ci colpisce ancora come qualcosa di evitabile, qualcosa su cui le città dovrebbero esercitare il proprio potere regolatorio.
Questo rumore di fondo costante non è solo fastidioso: gli effetti sulla salute umana sono concreti, pericolosi e a lungo termine.
L’impatto sul sistema nervoso di questo continuo stimolo stressante mette l’organismo in uno stato di ansia che favorisce l’insorgenza di malattie cardiovascolari e neurologiche.
Gli anziani sono maggiormente a rischio di demenza, i bambini imparano con più difficoltà e possono sviluppare disturbi cognitivi.
L’Unione Europea ha fissato degli obiettivi di controllo dell’inquinamento acustico all’interno del Zero Pollution Action Plan; ridurre del 30% il numero di cittadini esposti a livelli di rumore dannosi per la salute entro il 2030.
Tuttavia, la ripresa del traffico di merci e persone dopo la pandemia non è avvenuta in modo discreto e silenzioso, e proiettando al 2030 la situazione l’esposizione all’inquinamento acustico potrebbe addirittura aumentare.
Fino ad oggi, gli autovelox del suono hanno dato prova della propria efficacia come strumenti di monitoraggio e sanzione di comportamenti antisociali, e le città che li hanno introdotti stabilmente hanno ricavato introiti significativi.
Sarà interessante vedere se questa attività di controllo porterà effetti a lungo termine sull’ambiente urbano, riducendo effettivamente l’esposizione dei cittadini al rumore e ai rischi sanitari connessi.
Nel frattempo Bruitparif, l’agenzia di monitoraggio ambientale che gestisce gli autovelox del suono nell’area di Parigi, riporta un dato interessante: una moto con la marmitta modificata che attraversa la città può svegliare diecimila persone in una sola notte.
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