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Mariateresa Montaruli e quella sua passione senza fine per la bicicletta

Mariateresa Montaruli e quella sua passione senza fine per la bicicletta

Mariateresa Montaruli se n’è andata a 60 primavere: era una collega di grande esperienza che negli ultimi anni aveva dedicato soprattutto alla bicicletta il suo lavoro di giornalista e blogger. Fa davvero effetto scriverne al passato.

Mariateresa Montaruli ladra di biciclette giornalista blogger
Mariateresa Montaruli (la sua foto profilo su Facebook)

Le nostre ruote si sono incrociate per la prima volta alla fine del 2015 quando mi intervistò sulle mete di tendenza per un viaggio in bicicletta. Il cicloturismo in Italia non era ancora esploso ma lei aveva intercettato questo filone da sviluppare, perché della bici voleva raccontare tutte le sfaccettature e gli itinerari di cicloviaggio erano mondi variegati tutti da scoprire.

“Ladra di biciclette”

Di lì a poco avrebbe aperto il suo fortunato blog “Ladra di biciclette“, per raccogliere storie di viaggi e di persone, di destinazioni e di destini legati indissolubilmente alle due ruote a pedali. “Un blog rivolto alle donne, letto anche dagli uomini”, recitava il sottotitolo.

“L’approccio delle cicliste è più morbido e ampio. Le donne separano meno gli ambiti e tendono a percepire le cose in modo più rotondo. Per la donna la bicicletta non è solo una questione di performance, ma anche di riappropriazione di spazi, desideri, mobilità, modo di vestirsi, allenarsi e di socializzare. Mi interessava indagare questo universo con un approccio femminile che mancava sia online sia offline. Soprattutto, mi interessava trovare storie di donne che hanno contribuito a fare della bici uno strumento di empowerment e riappropriazione di spazi di libertà. Ho potuto portare nel blog tutta l’esperienza maturata in anni di collaborazione con le riviste femminili trasferendo i temi del periodico femminile nel mondo della bici e viceversa”, scriveva Mariateresa presentando il suo blog.

“Ho voluto la bicicletta”

E questa su passione senza fine l’aveva riversata tutta nel suo libro “Ho voluto la bicicletta“, uscito nel 2021 che raccontava appunto la storia di questo capitolo della sua vita: “Ci racconta storie, curiosità e idiosincrasie ciclistiche, ma soprattutto gli itinerari che più l’hanno incantata: percorsi ambientati in Italia, ma con qualche puntata anche nel resto d’Europa, che ci fanno scoprire non solo la strada con le sue caratteristiche tecniche ma anche un tema, un’anima, una storia legata al territorio.

Questo libro è un viaggio sorprendente tra itinerari spesso poco conosciuti, che ci fa scoprire un nuovo punto di osservazione del mondo. Non solo racconto di percorsi e ciclovie, offre anche uno sguardo sulla storia della bicicletta «al femminile», con personaggi, informazioni utili ed essenziali e miti da sfatare. In chiusura, un utile prontuario fornisce istruzioni di base a chi si avvicina da profano alle sue prime uscite”, si legge nella quarta di copertina.

Buon viaggio.

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