La rottura della ruota libera è uno degli inconvenienti meccanici più problematici: a un certo punto la ruota smette di girare, i pedali frullano a vuoto e la bici è pressoché inutilizzabile. Una situazione del genere è davvero invalidante, soprattutto se si sta usando la bici per il bike to work o per una lunga uscita lontani da casa. In questo articolo vedremo quali possono essere le cause del problema, come evitarlo e come affrontarlo quando si presenta proprio mentre stiamo usando la bici.
La rottura della ruota libera in pillole
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La ruota libera possiede un sistema di aggancio (ogni casa produttrice ha il suo) che solitamente è costituito da dei denti che vanno in battuta contro delle brocciature presenti sul mozzo. Quando la ruota libera viene fatta ruotare in senso orario, quindi pedalando, questi denti ingranano sulle brocciature e trasmettono così l’energia impressa sui pedali, consentendo il movimento. Quando invece la ruota libera viene fatta ruotare in senso antiorario (pedalando all’indietro), i denti scivolano senza ingranare sulle brocciature e non vi è alcuna trasmissione di moto.
Rompere la ruota libera significa far sì che il sistema di ingranamento tra i denti e le brocciature venga meno, impedendo che vi sia trasmissione di moto e quindi rendendo inutilizzabile la bici.
Questo problema meccanico è (per fortuna) raro, ma si può presentare in determinate situazioni:
• Cattiva manutenzione: va da sè che una cattiva manutenzione, dovuta all’incuria o all’assoluta trascuratezza della ruota libera, può portare alla rottura. Questo avviene e soprattutto se non si approfondisce l’origine di rumori strani, scricchiolii o cigolii provenienti dalla ruota libera, che possono essere sintomo di un peggioramento del lavoro tra denti e scanalature;
• Sforzo eccessivo sui pedali: è una situazione molto rara, ma a volte continuare a spingere rapporti lunghi a basse frequenze di pedalata, magari alzandosi sui pedali per aumentare lo sforzo, può portare a un eccessiva tensione trasmessa alla catena, che conduce allo strappo dei denti della ruota libera, che non ingranano più nella brocciatura;
• Usura: l’utilizzo della bici per moltissimi chilometri (si parla di chilometraggi da 6000 km in sù), può lentamente logorare l’ingranamento dei denti con la brocciatura. Questa situazione è molto evidente quando la rottura non è decisa (come se si fosse tranciata la ruota libera) bensì l’accoppiamento subisce un progressivo peggioramento. Infatti di solito il problema si manifesta con alcune pedalate a vuoto, che diventano sempre più frequenti (i meccanici inglesi lo chiamano “ghost rider”), fino a che la maggior parte dei denti si usura e quindi non vi è più possibilità di trasmettere il moto alla ruota. Questa condizione in realtà può anche derivare da un’eccessiva usura delle scanalature che fissano il pacco pignoni, che così prende gioco e si muove liberamente. In un caso o nell’altro, non appena si notano queste pedalate a vuoto, è bene smontare il tutto e dare un’occhiata per evitare di rimanere a piedi;
• Utilizzo gravoso: l’uso intensivo e in condizioni di polvere, fango e sollecitazioni molto forti, può condurre alla rottura della ruota libera. Non a caso si tratta dell’inconveniente meccanico più comune riscontrato alla Cape Epic, la corsa a tappe in mtb che si svolge in Sudafrica, ritenuta la più dura del mondo. Infatti gli elevati dislivelli, l’alto quoziente tecnico e le velocità sostenute, mantenute per molti chilometri e più giorni, forzano molto sul meccanismo della ruota libera, che può cedere;
• Lavaggio errato della bicicletta: lavare la bici con l’idropulitrice o usare l’aria compressa per asciugarla, può portare al dilavamento del grasso, alla rimozione dell’olio di lubrificazione e dare vita a un processo di ossidazione dei componenti, che s’indeboliscono e si usurano più in fretta. Spesso questa situazione si presenta con un eccessivo rumore (come un ticchettìo) alla ruota libera, che si logora e si spacca. E sempre bene evitare di lavare la bici con getti ad alta pressione e seguire una procedura più saggia;
La rottura della ruota libera è quindi quasi sempre un fatto dovuto all’usura dei componenti, all’utilizzo intenso o a una manutenzione insufficiente (o nulla). Per questo, se si avvertono dei rumori strani o le famose pedalate a vuoto, è meglio prendere un’ora per sé, chiudersi in garage e controllare il tutto. In questo modo si può evitare di rimanere appiedati.
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Risolvere il problema in itinere
Mettiamo il caso di aver spaccato la ruota libera proprio nel mezzo del tragitto casa-lavoro o su un trail immerso nella natura. Cosa fare? Dobbiamo chiamare aiuto? Una soluzione molto pratica e poco costosa è quella di fissare la cassetta ai raggi della ruota, impedendo così lo slittamento.
Per questa procedura abbiamo bisogno di:
• Fascette da elettricista: è sempre bene avere con sé delle fascette stringitubi da elettricista, che sono molto utili per risolvere numerosi problemi in itinere. La cosa migliore è avere con sé un numero di fascette pari alla metà dei raggi della ruota posteriore lato cassetta, in modo da migliorare la distribuzione della forza. Quindi non dimenticatevi di inserire qualche fascetta all’interno della borsa sottosella;
• Tronchese o forbice da elettricista: per eliminare l’eccedenza delle fascette. Ovviamente non è pratico averlo con sé nella borsa sottosella, ma una volta giunti a destinazione è meglio tagliarle con una forbice;
In pratica non dobbiamo fare altro che collegare, usando le fascette stringitubi, il pignone più grande agli incroci dei raggi, rendendo il tutto un blocco unico e permettendo alla catena di trasmettere l’energia alla ruota per consentirci di terminare il tragitto. Nonostante l’apparente semplicità, questa soluzione è comunque provvisoria, poiché le fascette sono pensate per un uso statico (quindi per il fissaggio) e non dinamico e tendono ad allungarsi o a tranciarsi, se usate con continuità. Inoltre non è più possibile utilizzare gli ultimi due pignoni, perché il passaggio della catena potrebbe tranciare le fascette, rendendo inutile tutto il lavoro. Infine, il fissaggio della cassetta renderà praticamente la trasmissione a scatto fisso e non sarà possibile pedalare “a ruota libera”. Ogni volta che si smette di pedalare la ruota si blocca e se non si è pratici sulle prime si rischia di cadere. Per questo è meglio pedalare piano e prendere confidenza all’inizio.
Per realizzare il fissaggio, in sostanza non si deve fare altro che fa passare le fascette all’interno degli spazi liberi dell’ultimo pignoni e legarle attorno agli incroci dei raggi, per realizzare un collegamento stabile. Per distribuire meglio la torsione è bene legare tutti gli incroci ma se si hanno poche fascette si devono disporre opposte tra loro.
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Concludendo
La rottura della ruota libera è un inconveniente problematico, che può essere risolto temporaneamente con delle fascette elettriche. Ripeto che si tratta di una soluzione provvisoria, utile per arrivare a casa o per raggiungere la prima officina. Una volta rientrati, sarà bene smontare il tutto e capire l’entità del danno, per valutare se revisionare completamente la ruota libera e il mozzo o se armarsi di pazienza e raggiare la ruota con un mozzo nuovo.
Articolo aggiornato a Marzo 2021
vorrei sapere se per risolvere l’inconveniente delle pedalate a vuoto è necessario sostituire la ruota posteriore, completa dei pignoni.
Grazie per i consigli!