Perché scegliere una bici specifica per una donna? Ci occupiamo di visite biomeccaniche dal 2015 nei vari LAB dislocati sul territorio italiano e spesso ci capita di mettere in sella donne su bici con geometria, taglia o assetto completamente errati o comunque non adatti alla loro corporatura. In questo articolo andremo a vedere perché scegliere una bici specifica per una donna.
Donna vs Uomo: differenze anatomiche
Ne abbiamo già parlato in un altro articolo: le differenze antropometriche e anatomiche tra uomo e donna (che hanno stessa statura e peso) sono evidenti e hanno un impatto sulla posizione. Rivediamoli in breve:
- Corpo più longilineo;
- Busto più corto;
- Arti più lunghi;
- Pelvi più larga;
- Maggior percentuale di grasso corporeo;
- Diversa attivazione muscolare (le donne prediligono il retto femorale);
- Maggior forza negli arti inferiori a dispetto degli arti superiori;
Quando la bici non è specifica per una donna
Cosa succede se posizioniamo una donna su una bici progettata su un uomo? Prendiamo spunto da uno studio eseguito dall’azienda LIV, un brand del gruppo Giant, che propone telai e bici pensate in modo specifico per l’utenza femminile secondo la filosofia progettuale delle 3F: “Fit, Form, Fuction”.
Come vediamo dall’immagine, l’assetto (partendo dal presupposto che il posizionamento in sella sia corretto) presenta un busto eccessivamente flesso in avanti, le braccia piegate in maniera eccessiva e il collo iperesteso e incassato nelle spalle. Questo accade perché le geometrie del telaio sono progettate per accomodare un uomo che presenta mediamente busto più lungo e braccia più corte. Questo tipo di telaio può sicuramente essere adattato alla ciclista che lo pedala ma potrebbe comunque comportare, a lungo andare, dei problemi da sovraccarico a livello della schiena, dell’appoggio frontale (più siamo piegati in avanti e maggiore la pressione a livello della punta di sella) e del collo, che potrebbe affaticarsi quando lo teniamo in costante iperestensione per dover guardare la strada davanti a noi.
Quando la bici è specifica per una donna
Prendiamo invece l’immagine della stessa donna posizionata su una bici LIV della medesima taglia e con il medesimo posizionamento. Come si può vedere, grazie alla diversa conformazione del telaio, il busto della ciclista presenta un angolo più eretto, le braccia sono correttamente flesse e il collo non va in iperestensione quando si deve guardare avanti ma rimane meno incassato nelle spalle. Sembrano piccolezze ma nella nostra esperienza come biomeccanici possiamo dire che si tratta dei dettagli che fanno la differenza tra un’uscita divertente e una piena di fastidi e di dolori.
Perché scegliere una bici specifica per una donna?
Perché quindi una donna dovrebbe scegliere una bici pensata in maniera specifica per l’utenza femminile? Sicuramente per poter pedalare un mezzo più adeguato alla propria corporatura e soprattutto che favorisca le naturali differenze in termini di spinta sul pedale: maggior attivazione del quadricipite e miglior resistenza alla potenza scaricata sull’asse del movimento centrale. Il tutto si traduce in una bici che permette di esprimere il massimo potenziale atletico della ciclista che vuole competere e di rendere divertente e ridurre gli eventuali problemi da sovraccarico articolare alla ciclista che vuole pedalare per stare bene, divertirsi o per tenere sotto controllo il peso corporeo.