Salute

Andare in bici è un farmaco, lo dice la scienza

Moltissime persone in Italia e nel mondo vivono sotto polifarmacoterapia, ovvero devono assumere quotidianamente farmaci in associazione per mantenere sotto controllo patologie e migliorare il proprio stato di salute. Eppure ci sarebbe un modo meno invasivo per restare in forma, con gli stessi benefici di un farmaco ma senza (quasi) nessun effetto collaterale.

La bici è come un farmaco lo dice la scienza

Secondo una ricerca statunitense i farmaci più prescritti al mondo sono:

  • Statine: tengono sotto controllo il colesterolo LDL, ovvero quello “cattivo”;
  • Diuretici: aumentano la diuresi e riducono la quantità di acqua nel
    sangue, in modo da diminuire la pressione che questo fa sulle arterie;
  • Antipertensivi: agiscono su ormoni specifici che vengono inibiti per ridurre la pressione arteriosa;

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Questi farmaci solitamente vengono presi per bocca e assunti in associazione, ogni giorno, da milioni, se non miliardi, di persone. Come vedete, questi farmaci agiscono su patologie spesso provocate dalla sedentarietà.

Panorama in bici: pedalare fa bene e può essere considerato un farmaco

Eppure la ricerca scientifica ha dimostrato che esiste un’alternativa all’assunzione dei farmaci: l’attività motoria di tipo aerobico. Gli effetti di una pratica quotidiana sono paragonabili a quelli di un farmaco:

Tutti questi effetti a oggi vengono ottenuti tramite la somministrazione di vari farmaci ma è lecito pensare che anche l’andare in bici (essendo un’attività prettamente aerobica) debba essere considerata un farmaco. Il tutto senza la possibilità di incappare in effetti collaterali più o meno gravi, dal semplice fastidio gastrico alle ben più gravi ADR (Adverse Drug Reaction), ovvero reazioni imprevedibili all’assunzione dei farmaci.

Questa affermazione non è campata per aria poiché numerose case farmaceutiche hanno tentato di immettere sul mercato dei farmaci che avessero gli stessi effetti dell’attività fisica. Questi farmaci, definiti “excercise mimetics” avevano l’obiettivo di instaurare nel corpo le modificazioni strutturali indotte dall’esercizio fisico. Purtroppo la validazione scientifica tarda ad arrivare, poiché l’attività fisica ha un vantaggio che qualunque farmaco non ha: le modificazioni permangono a lungo tempo, anche se si smette di praticare. I farmaci invece, smettono immediatamente di avere effetti quando si finisce la terapia.

È una strada più lunga e difficoltosa, che richiede impegno e costanza, ma se volete davvero stare bene il mio consiglio è di utilizzare un farmaco potentissimo: l’attività fisica, specie in bicicletta.

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Articolo aggiornato a febbraio 2023

Commenti

  1. Avatar Domenico Aurisicchio ha detto:

    Molto spesso è effettivamente così. Per esperienza diretta in quasi sei lustri di bici. Nel 2000. a seguito di un incontro con il Prof. U. Veronesi, me ne dette conferma.

  2. Avatar felicia ha detto:

    Dov’è possibile informarsi maggiormente su questo studio ?

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