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In bicicletta contro il caro energia: un decalogo per i candidati alle elezioni

Dieci punti messi nero su bianco e rivolti ai candidati e alle candidate alle elezioni politiche 2022 del prossimo 25 settembre. Il decalogo con le proposte operative legate alla mobilità e al caro energia è stata stilata da Fiab (Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta). Un documento programmatico da sottoporre indistintamente a tutte le forze politiche: perché la questione è ormai ineludibile e assolutamente trasversale.

In bici contro il caro energia

Nel presentare il decalogo, il presidente della Fiab Alessandro Tursi individua proprio nella bicicletta il mezzo principale per portare avanti politiche di mobilità meno energivore. Azioni concrete volte anche a ridurre l’inquinamento e aumentare il benessere della società.

Per la salute dei cittadini

“La bicicletta è una soluzione per la salute dei cittadini. È acclarato che fin da piccoli la mobilità attiva previene molte patologie, dall’obesità infantile alle malattie cardiovascolari, facendo inoltre risparmiare miliardi di euro al sistema sanitario nazionale, e per questo occorre consentire ai nostri bambini e ragazzi finalmente il diritto a percorrere in sicurezza i percorsi casa-scuola con le proprie gambe, a piedi e in bicicletta, al pari dei loro coetanei del resto d’Europa”.

Una soluzione bipartisan

E, aggiunge: “La bicicletta è una soluzione win-win e bipartisan, in cui vinciamo tutti come Sistema Paese e come comunità, a cominciare proprio da coloro che continueranno a dover guidare quotidianamente per lavoro e necessità, come ad esempio tassisti, autotrasportatori, agenti di commercio, che potranno così finalmente avere a disposizione strade meno congestionate e più sicure”.

In bici contro il caro energia decalogo Fiab

Il decalogo per la mobilità in bicicletta contro il caro energia

  1. La piena attuazione del Piano Generale della Mobilità Ciclistica, di recente approvato in modo bipartisan in Conferenza Stato-Regioni, anche e soprattutto mediante finanziamenti costanti e non occasionali, per un’adeguata programmazione pluriennale da parte degli enti e degli amministratori locali.
  1. L’integrazione delle politiche sanitarie e sociali con quelle della mobilità attiva – ciclistica e pedonale – che va favorita quale strumento di prevenzione e cura delle diverse patologie legate alla sedentarietà, incluse obesità infantile e patologie derivanti dall’invecchiamento della popolazione.
  1. L’integrazione delle politiche e delle azioni legate alla scuola e all’istruzione di ogni ordine e grado con quelle della mobilità attiva, in particolare ciclistica e pedonale.
  1. La messa a sistema delle azioni di mobility management e l’obbligatorietà, con adeguato finanziamento, della figura del mobility manager e dei piani di spostamento all’interno di ogni ente e organizzazione pubblica e privata, scuole in primis.
  1. La promozione e lo sviluppo del turismo in bicicletta nelle sue varie forme, con programmazione e
    progettazione di sistemi turistici dedicati e integrati con altre forme di turismo.

Leggi anche: Ogni maledetta elezione

  1. Il potenziamento del trasporto pubblico, in particolare su ferro, assicurando l’intermodalità sistematica treno/bicicletta e il trasporto delle biciclette su tutti i convogli regionali e nazionali.
  1. L’eliminazione dell’IVA sulle biciclette a pedalata muscolare e/o assistita, di ogni tipologia, e
    agevolazioni per l’acquisto delle bici da carico (cargo bike) e mezzi aziendali.
  1. Incentivi al risparmio di combustibili e al cambio di abitudini per contrastare il caro vita e scongiurare il razionamento, sui modelli francese e tedesco-spagnolo: bonus per l’acquisto di bici elettriche per chi rottama auto inquinanti, con priorità a redditi bassi e aree urbane, e prezzi nettamente ribassati per gli abbonamenti a treni e altri mezzi pubblici, con periodi di promozione gratuiti.
  1. Sicurezza per gli utenti vulnerabili come pedoni e ciclisti che, in mancanza di misure severe nei confronti degli atteggiamenti indisciplinati di chi è alla guida di veicoli a motore, sono troppo spesso vittime ingiustamente colpevolizzate. Una misura fondamentale è l’abbassamento del limite di velocità nelle aree urbane a 30 km/h, come già avviene in molti altri paesi.
  1. Una cabina di regia nazionale, interministeriale, che coordini e gestisca le azioni di cui ai punti
    precedenti.
Persone in bicicletta

Sono questi i dieci punti programmatici che FIAB mette sul piatto e propone come piattaforma sul tema “mobilità e caro energia”. Un messaggio per tutte le forze politiche in corsa nella tornata elettorale del 25 settembre 2022.

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Commenti

  1. Avatar Andrea ha detto:

    sarebbe interessante un articolo che incroci questo decalogo con i programmi dei partiti candidati nell’ambito appunto della mobilità.
    Quali partiti hanno in programma di fare qualcosa ( e cosa) per la mobilità sostenibile?

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