Le città più ciclabili del mondo nel 2019: ancora nessuna italiana
Si è tenuta nella giornata di ieri al Velo-City di Dublino la cerimonia di premiazione delle 20 città più ciclabili del mondo selezionate dalla società di consulenza Copenhagenize che dal 2011, ad anni alterni, pubblica il “Copenhagenize Index“.
La selezione è avvenuta tra le città con una popolazione superiore ai 600.000 abitanti, inclusa l’area metropolitana e, ancora una volta, non c’è nessuna rappresentanza italiana.
Rispetto alle edizioni precedenti, però, compaiono anche nove iniziative degne di nota provenienti dalla società civile e che coinvolge anche noi di Bikeitalia.it: tra i progetti menzionati compare anche la Fancy Women Bike Ride, la pedalata al femminile nata a Izmir (Turchia) nel 2013 e che si è diffusa in oltre 150 città in tutto il mondo sotto la guida della nostra Pinar Pinzuti che ne è la coordinatrice internazionale.
Al 20 ° posto tra le città più ciclabili del pianeta si è quindi posizionata la città di Amburgo per aver creato dal 2015 a oggi oltre 3000 parcheggi per bici e realizzato 6 nuovi itinerari ciclabili in giro per la città.
Al 19° posto si è posizionata Montreal in Canada, grazie ai 184 percorsi ciclabili protetti offerti ai cittadini e alle centinaia di parcheggi auto rimossi nel corso del tempo.
Il 18° posto è riservato a Vancouver in Canada che presenta il più alto modal share ciclistico in Canada, grazie anche all’approccio multimodale e all’estrema attenzione riservata alla progettazione delle infrastrutture.
In 17° posizione si è posizionata la città di Taipei, soprattutto grazie all’intensiva diffusione del bike sharing, mentre al 16° posto si è affermata Tokyo.
Il 15° posto è per Berlino che vede finalmente attuato il referendum sulla ciclabilità del 2015 anche attraverso la creazione di 100.000 parcheggi per bici in giro per la città e per i sussidi offerti dal comune all’acquisto di cargo bike.
Al 14° posto si è quindi affermata Lubiana che ospiterà l’edizione 2020 di Velo-City, mentre in posizione numero 13 si è affermata Barcellona in cui l’89% dei residenti vive entro 300 metri da una pista ciclabile.
Al 12° si è posizionata la capitale colombiana, Bogotà, che dopo aver inventato il concetto di “ciclovia”, può contare oggi su oltre un milione di pendolari che ogni giorno si muovono in bicicletta su una rete di 540 km di piste ciclabili che aumenterà di altri 200 km entro il 2020.
La posizione numero 11 è per Brema, in Germania, che con una rete di 674 km di piste ciclabili separate ha raggiunto il 25% di modal share ciclabile.
Helsinki si è posizionata al 10° posto, grazie ai 1300 km di piste ciclabili in cui il 74% dei ciclisti si sente al sicuro.
Il 9° posto è per Vienna che si è contraddistinta in particolare per la campagna #warumfährstDUnicht e per i sussidi alle cargo bike.
Parigi si è posizionata all’8° posto che ormai viaggia al ritmo di aprire una nuova pista ciclabile ogni mese.
Al 7° posto si è posizionata Oslo che, dopo aver bandito le auto dal centro storico e aver rimosso oltre 1000 parcheggi per auto, oggi dimostra che andare in bicicletta non è un’attività riservata solamente a chi vive in pianura e in paesi dal clima mite
Il 6° posto è per Bordeaux in cui il 13% della popolazione si muove in bicicletta e ha creato una flotta di e-bikes per i dipendenti comunali.
Al 5° posto si è affermata Strasburgo, da sempre considerata la capitale francese della ciclabilità, con una rete ciclabile denominata Velostras, utilizzata ogni giorno dal 16% dei cittadini.
4° posto per la città belga di Anversa in cui il 95% delle strade sono a 30 km/h e può contare su un 33% di modal share ciclistico.
Sul gradino più basso del podio si è affermata la città olandese di Utrecht che si è recentemente dotata del parcheggio bici più grande e tecnologico del mondo.
Al secondo posto è arrivata Amsterdam che ha promesso la rimozione di 11.000 parcheggi auto entro il 2025, ha annunciato la messa al bando dei ciclomotori e ha inserito la larghezze di 2,5 metri come nuovo standard per la realizzazione di piste ciclabili.
La città vincitrice del Copenhagenize Index 2019 è quindi Copenhagen che ha creato un nuovo standard di 3,5 metri per la realizzazione di piste ciclabili per accogliere quel 49% della popolazione che ogni giorno sceglie di usare la bicicletta.
L’assenza delle italiane si spiega quindi principalmente con l’arretratezza delle grandi città che, contrariamente a quelle di piccole e medie dimensioni, ancora non riescono a liberarsi della propria dipendenza dall’automobile e dare spazio alla mobilità nuova.
il problema in Italia è che manca una educazione sia da parte dei cittadini e poi dalle istituzioni. Si fanno dibattiti, inchieste, simposi, ma nei fatti nulla di concreto
E vedendo come stanno le cose non ci sarà una città italiana in classifica per molti anni ancora, purtroppo.