Dolori

Dolori in bici: è normale averli? Come risolvere il problema

Uno dei temi più discussi è sicuramente quello della fatica in bici, che può sfociare nel dolore fisico che molti ciclisti avvertono. Che si tratti di mal di schiena, dolore al collo, fastidio alle ginocchia, addormentamento dei piedi, perdita di sensibilità ai genitali o formicolio alle mani, molti ciclisti hanno vissuto e sperimentato dolori in bici. Ma questo connubio è normale? Non possiamo fare nulla per cambiare questa condizione? In questo articolo andremo a vedere come affrontare il dolore in bici.

Il concetto di dolori in bici

Il dolore, in termine tecnico, è una sensazione spiacevole che il nostro corpo invia al cervello per segnalare che una zona si sta danneggiando. Dei recettori specifici, definiti nocicettori, ricevono lo stimolo dolorifico e mandano un segnale al cervello, che lo elabora. Il dolore è un meccanismo di difesa, infatti la sensazione dolorifica prosegue anche quando l’agente che l’ha provocata viene eliminato: è il caso di una scottatura. Mettiamo il caso di prendere una pentola bollente con la mano e di scottarci: il dolore continua anche quando abbiamo staccato la mano dal manico rovente. Questo perché il dolore è una forma preventiva di salvaguardia del corpo. Attraverso i dolori in bici il corpo evita di utilizzare una zona, facendo sì che non possa andare incontro a un peggioramento della situazione.

Il dolore in bici ha diverse forme. In bici, a meno di cadute, si tratta di dolore da sovraccarico, ovvero determinato da un utilizzo di una zona corporea oltre i limiti di resistenza della stessa. I sensori nocicettivi inviano continui segnali al cervello per far capire che quella zona deve essere scaricata. Per questo molti ciclisti, quando avvertono dolore, assumono delle posture dette “antalgiche”, ovvero di fuga dal dolore.

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Le fasi del dolore in bici

ciclista che soffre dolori in bici

Quando andiamo in bici è naturale sovraccaricare le strutture muscolo-scheletriche, poiché ripetiamo sempre lo stesso gesto milioni di volte. Esistono delle fasi di evoluzione del dolore (e del conseguente infortunio):

  • Fase di fastidio: è la prima sensazione che avvertiamo, la presentazione dei dolori in bici. E’ una sorta di dolore sordo e leggero, che a volte è anche indistinto e spesso confuso con l’affaticamento muscolare. Per capire se il problema è dovuto alla semplice stanchezza o si tratta di un problema più grave è importante porsi questa domanda: il dolore rimane anche quando scendo dalla bici? Se il dolore rimane, allora stiamo andando incontro a un sovraccarico. Se il dolore sparisce una volta scesi dalla bici, probabilmente si tratta di un affaticamento muscolare;
  • Fase di dolore acuta: corrisponde con la fase d’infiammazione acuta dei tessuti. La zona colpita diventa dolente, spesso presenta edemi e dolore anche fuori dalla bici. In alcuni casi si arriva a ridurre la mobilità della zona colpita o quest’ultima diventa dolente al tatto;
  • Fase di dolore cronico: l’infiammazione acuta, non opportunamente trattata, cronicizza, ovvero si struttura e lede in modo irreversibile i tessuti. In questo caso si parla di infortunio da sovraccarico cronico, con una zona che presenta i sintomi d’infiammazione anche quando le cause vengono eliminate.

È normale avere dolori in bici?

No, non lo è. In bici sono naturali la fatica, la sensazione di spossatezza, i DOMS (i dolori muscolari del giorno dopo un’uscita), la sensazione di svuotamento muscolare ma non sono naturali i dolori in bici. Si tratta di sensazioni legate naturalmente ai processi metabolici indotti da uno sport di resistenza come il ciclismo. Ma il dolore non è naturale, poiché rappresenta un “campanello d’allarme” del nostro corpo. Per cui il primo consiglio è di ascoltare il dolore e di non pedalarci sopra, poiché gli infortuni da sovraccarico sono estremamente difficili da trattare. Lasciate perdere i consigli di chi dice che si devono stringere i denti e sopportare: il corpo troverà il modo di farvi pagare questa scelta.

Come possiamo affrontare le diverse fasi del dolore? Ecco qui alcuni consigli:

  • Fase del fastidio: se avvertiamo fastidio, prima di far strutturare il problema, fermiamoci e valutiamo di rivolgerci a un biomeccanico qualificato affinché possa comprendere se il problema è la posizione in bici o il nostro corpo;
  • Fase del dolore acuto: in questa fase è meglio staccare dalla pratica della bici, lasciare che l’infiammazione si ristabilisca e nel caso affidarsi a un fisioterapista per dei trattamenti della fase acuta;
  • Fase di dolore cronico: è la fase dove non dovemmo mai entrare. In questa situazione si dovrà lavorare per alleggerire il carico su questa zona attraverso un posizionamento in bici e in parallelo effettuare terapie manuali e strumentali con un fisioterapista per cercare di limitare gli effetti dell’infiammazione;

Dolori in bici: concludendo

Abbiamo visto cos’è il dolore in bici e come si struttura. Il consiglio è quello di evitare di sovraccaricare la zona ma di imparare ad ascoltare il proprio corpo e di affidarsi a dei veri professionisti per trovare la soluzione fuori e sulla bici. Vi ricordo che per trovare al meglio la propria posizione ci si deve rivolgere a un biomeccanico professionista (laureato in scienze motorie o fisioterapia), che abbia soprattutto competenze anatomiche e che conosca come si muova il corpo sulla bici. Un errore è dare troppo peso alla nomea del biomeccanico o al software che utilizza, senza andare a valutare invece le reali competenze tecniche.

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