Allenamento

I social media sportivi ci rovinano l’allenamento?

I social media sportivi ci rovinano l’allenamento e ci rendono infelici? L’altro giorno, mentre correvo al parco, stavo ascoltando un podcast di sport di ultraendurance. L’intervistato era Pau Capell, uno dei più importanti ultrarunner al mondo, che ha raccontato di aver chiuso l’account di tutti i suoi social media sportivi. “Facevo una salita e poi andavo a vedere i tempi dei miei avversari su quella stessa salita e mi veniva l’ansia se vedevo che i loro tempi erano più bassi dei miei”. Nonostante le rassicurazioni del suo allenatore, che cercava di ricalibrare i tempi di Pau al periodo di allenamento in corso, l’atleta spagnolo ha preferito chiudere tutti gli account. E così ho pensato: i social media sportivi ci stanno rovinando il giusto dell’allenamento?

Diventa un Ciclista Più Forte

Percorri più chilometri con meno fatica con solo un’ora di allenamento a settimana.

Scopri di più

Social media sportivi e percezione dell’allenamento

Social media sportivi
Fonte: Bicycling.com

Quotidianamente “spippolo” sui social media per restare aggiornato sulle novità del settore e sui temi caldi del ciclismo. E quasi quotidianamente incappo in discussioni senza capo né coda di utenti che si scannano per dei KOM rubati su Strava, accusandosi a vicenda di aver barato.

Così come quelli che attaccano gli utenti con le biciclette a pedalata assistita, tacciandoli di essere indegni di postare sui social media sportivi i loro tempi di percorrenza.

Esiste una relazione tra i social media sportivi e la percezione dell’allenamento? La risposta è sì.

Partiamo dalla prima relazione: se il proprio allenamento non viene postato sui social media sportivi tendiamo a non percepirlo come avvenuto. È proprio così: l’azienda Strava sosteneva che “if it’s not on Strava, it never happened” (“Se non è su Strava, non è mai successo”). Ci sono ciclisti che rinunciano all’uscita o all’allenamento se si accorgono che il proprio ciclocomputer è scarico e non potranno caricare i risultati sui propri account.

Il continuo confronto con gli altri è positivo?

Partendo dall’esperienza riportata da Pau Capell dobbiamo chiederci: ma è sempre sano continuare a confrontarsi con gli altri? Questa domanda non vale solo per i social media sportivi ma per il mondo social in generale. Nello studio “Taking a One-Week Break from Social Media Improves Well-Being, Depression, and Anxiety: A Randomized Controlled Trial” (Cyberpsychology, Behavior, and Social Networking, 2022), è emerso che prendere una settimana di stacco dai social, ovvero ridurre il tempo speso sui vari social media, produceva un incremento della serenità e una riduzione dei livelli di depressione e ansia.

Il problema è generale e non riguarda solo i social media sportivi. Siamo costantemente bombardati da influencer che ci mostrano quanto sono belle, divertenti e interessanti le loro vite e questo produce un effetto comparativo che non ci aiuta. Esattamente come i social media sportivi: vediamo i nostri amici digitali uscire in bici quando magari noi siamo bloccati in casa e iniziamo a provare invidia. Oppure li seguiamo su Instagram e li vediamo più magri, più bravi, più forti di noi. Questa continua comparazione con gli altri ha un effetto denigratorio verso la nostra vita, che viene percepita come insulsa.

Tutto ciò che vedi sui social media sportivi non è vero, anzi

Da preparatore atletico mi sono reso conto, nel tempo, che ciò che postiamo sui social media sportivi non è sempre vero. Ci sono atleti che postano solo gli esercizi che riescono loro bene, senza mostrare la fatica o tutte le volte in cui non sono riusciti a completare quell’esercizio. Oppure fitness influencer che mostrano foto scattate da fotografi professionisti, con un set fotografico di livello cinematografico e, in alcuni casi, arrivano a truccarsi il corpo per mettere in risalto l’addominale o il pettorale. E concludo con influencer che praticano Yoga che mostrano solo asana difficilissime, senza mostrare quanto tempo abbia richiesto il raggiungimento di tale posizione.

La prima cosa che dobbiamo ricordare è questa: ciò che viene mostrato sui social è, per la maggior parte, finto, artificioso, se non proprio falso. Anche il nostro amico che continua a fare foto in posti diversi, che è sempre in giro in bici, in realtà magari sta semplicemente postando e ripostando vecchie fotografie, usando filtri su filtri per farla apparire differente.

Concludendo

Personalmente ho smesso di utilizzare i social media sportivi. I miei dispositivi (ciclocomputer e smartwatch) sono ancora collegati ai miei account ma ho smesso di frequentarli. Uso solo le app che mi interessano per monitorare l’introito calorico e per vedere il volume di allenamento. Ma ho smesso di confrontarmi con gli altri, di vedere cosa fanno, quando escono e quanto pedalano. Perché ho deciso di focalizzarmi sul miglioramento delle mie capacità e di concentrarmi solo su ciò che è nel mio controllo. E devo dire che da quando ho troncato il mio rapporto con i social media sportivi, il mio godimento dell’allenamento è aumentato parecchio.

Commenti