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Che bici-anno è stato: i trend del 2019 su Bikeitalia.it

Alla fine dell’anno, inevitabilmente, è tempo di bilanci: qui su Bikeitalia.it un termometro indicativo per misurare l’interesse dei nostri lettori su temi specifici è rappresentato dagli articoli che sono stati più letti nel corso del 2019 che volge al termine. Dai dati di traffico sul sito possiamo trarre qualche indicazione utile sui trend che sono una fotografia degli ultimi 365 giorni, ma anche una base sugli sviluppi futuri del mondo della bici: perché gli argomenti-a-pedali più gettonati stanno acquisendo sempre maggiore importanza nel panorama ciclistico italiano.

bici e diabete

Emerge con forza un’insofferenza nei confronti del mondo dell’auto e della comunicazione aggressiva attraverso quelle che possono essere considerate campagne di “pubblicità regresso” dove chi pedala viene deriso e considerato come un ostacolo sulla strada: non a caso “Ridicola Opel che deride chi va in bici” e “Ritirate quello spot dell’Alfa Romeo a Firenze, un inno alla violenza stradale” rappresentano due facce della stessa medaglia, è evidente che il mondo della pubblicità che continua a veicolare messaggi sbagliati e fuorvianti sulla mobilità è in difficoltà e cerca di creare la necessità di soddisfare un bisogno indotto, costoso per il portafoglio e deleterio per la vivibilità delle strade e delle città in generale.

canyon-grail-bici-gravel

Il gravel si sta imponendo sempre di più come tema forte, a discapito della bici da strada: non è un caso che sempre più persone siano interessate a cercare e leggere notizie sul pedalare fuoristrada lontano dal traffico o in stradine di campagna a bassissimo tasso di motorizzazione, per diversi motivi. Da un lato perché con una gravel, se non si è ossessionati dalla performance, si può avere un’unica bici per fare tutto: allenarsi su strada, pedalare nel bosco e viaggiare per più giorni in autonomia (d’altra parte “Una gravel per il cicloturismo: perché no?” dà indicazioni precise in tal senso).

Questo interesse per il gravel riguarda anche le novità e gli accessori – come le scarpe e i gruppi pensati apposta per questa tipologia di bici – ma si collega anche al tema della sicurezza: se le strade sono sempre più pericolose per chi pedala è fisiologico che una quota di persone cerchi delle alternative “più sicure” allontanandosi dalla fonte primaria delle collisioni stradali, cioè i mezzi a motore. E anche le notizie sul cicloattivismo sono state molto lette, seguite e condivise: a marzo l’articolo più cliccato è stato quello relativo alla Critical Mass di Torino caricata della polizia.

A questo proposito il tema della sicurezza stradale anche nel 2019 è stato molto sentito e discusso sulle pagine di Bikeitalia.it: oltre alle tante iniziative portate avanti dalle realtà attive per la mobilità attiva e la sicurezza stradale – FIAB, Salvaiciclisti, Fondazione Michele Scarponi, Rete Vivinstrada solo per citarne alcune – l’articolo più letto sull’argomento è stato “Ritiro della patente per chi guida con il cellulare: i ciclisti spingono la petizione a 60.000 firme”, promosso dall’ACCPI (Associazioni Corridori Ciclisti Professionisti Italiani), complice anche la vicinanza con i fatti di cronaca legati agli investimenti delle cicliste Vittoria Bussi e Letizia Paternoster, sintomo di una diffusa insicurezza stradale dovuto in massima parte al mancato rispetto delle regole da parte di chi è alla guida del mezzo più forte.

La (mancata) riforma del Codice della Strada – ancora in attesa di approvazione, dopo il cambio di governo dal Conte al Conte-bis – ha tenuto banco nell’estate: la richiesta di misure realmente incisive per proteggere gli utenti fragili (pedoni, ciclisti, anziani, bambini, disabili) noi di Bikeitalia.it l’avevamo portata in audizione alla Commissione Trasporti in Parlamento – per bocca di Paolo Pinzuti, CEO di Bikenomist Srl che edita la nostra testata – ma le numerose novità annunciate sono rimaste in un limbo, perché purtroppo il tema della sicurezza stradale è da sempre marginale nell’agenda politica e non viene considerato un’emergenza nazionale, nonostante ogni giorno la violenza stradale produca 10 morti e centinaia di feriti.

fiera del cicloturismo

Un trend che si sta delineando chiaro, non solo nell’ultimo anno ma da qualche tempo a questa parte anche a Eurobike, è quello che riguarda il cicloturismo: l’interesse per il mondo delle vacanze attive in bicicletta è un argomento trasversale che interessa sempre più non solo i ciclisti appassionati, ma una fetta sempre più larga di persone che vogliono utilizzare i giorni di ferie per riscoprire il piacere di pedalare e visitare territori e città d’arte dalla prospettiva unica del sellino. Non stupisce che la notizia dell’annuncio della Fiera del Cicloturismo in Italia – che si terrà il 28 e 29 marzo 2020 a BASE Milano – nel mese di ottobre sia stata la più letta e cliccata su Bikeitalia.it.

Bikeitalia corsi

La bicicletta per molti è una passione, ma per altri può diventare anche un lavoro: con i nostri corsi formiamo i meccanici e i biomeccanici di domani. Le storie dei corsisti di Bikeitalia sono molto diverse tra loro, ma sono accomunate dalla voglia di trasformare la passione in lavoro: l’articolo più letto su questo argomento, nel 2019, è stato quello relativo ad Adriana Anselmo, la “ciclista ignorante”, che dopo aver frequentato i nostri corsi ha aperto la sua “bucofficina” specializzata in riparazioni. Una storia che potrete ascoltare dal vivo partecipando ai Bikeitalia Talks in programma a BASE Milano nell’ambito della Fiera del Cicloturismo (ingresso gratuito previa registrazione).

Ci attende un anno denso di impegni e appuntamenti: pedalaremo per raccontarvi le notizie che girano intorno alla bici, continuate a seguirci.

Buona fine e ottimo inizio: sempre in sella.

Manuel Massimo
Direttore responsabile di Bikeitalia.it

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