Viaggiare

Missione Africa: il cicloviaggio di Roberto Peia, da Milano alla Sierra Leone

Tabella di marcia rispettata: questa mattina il giornalista e scrittore Roberto Peia è partito per il suo lungo viaggio in bici da San Donato Milanese alla volta della Sierra Leone. Lui, con 67 primavere sulle spalle, da pochi mesi è in pensione e questo è il modo che ha scelto per festeggiare questa nuova fase della sua vita.

Il viaggio in bici

Un viaggio di quasi 7.000 chilometri in sella alla sua bicicletta, con l’obiettivo di raccogliere donazioni per alcune associazioni che lavorano “in Africa e per l’Africa, ma anche per tutti noi”, come sottolinea sul blog che documenterà questa avventura.

Peia Pedala Africa solidarietà
Roberto Peia, missione Africa: in bici da San Donato Milanese alla Sierra Leone per solidarietà

Peia è stato fondatore e presidente, per due mandati, del primo bike cafè d’Italia: Upcycle, luogo di ritrovo e punto di riferimento per la numerosa e variegata comunità ciclistica milanese, grazie anche a tanti appuntamenti con i protagonisti della bici – da Moser a Cipollini, da Cassani a Bettini – e cicloviaggiatori – da Claude Marthaler a Dino Lanzaretti, da Mike Hall a Filippo Graglia – a ultracyclist come Omar Di Felice, Ausilia Vistarini, Willy Mulonia e Rita Sozzi, solo per citarne alcuni tra i più conosciuti.

Roberto Peia Upcycle

La bici accompagna Peia da molto tempo, praticamente da sempre: è stato il fondatore di UBM – Urban Bike Messengers, la prima compagnia di corrieri in bici. Ha partecipato a diverse edizioni della Maratona delle Dolomiti, dell’Eroica, di tante granfondo e alley cat, oltreché aver trascorso le sue vacanze in bici in Italia e in Europa.

La solidarietà

Ma questo avventura partita oggi è diversa da tutte le altre cose che ha già fatto con, su e per la bici. Roberto Peia affronterà “il viaggio della vita” per raccogliere fondi a favore di alcune associazioni attive in Africa: “Il mio viaggio, oltre a motivazioni di carattere personale, ne ha anche qualcuna di carattere umanitario e perciò mi piacerebbe che il mio pedalare fosse utile non solo a me, ma anche ad altri: per questo vorrei dare visibilità (e far arrivare anche qualche donazione) a tre associazioni”.

Le tre associazioni in questione sono:

  • CUAMM – Medici con l’Africa (DONA QUI) che dal 1950 opera in Africa dove ha creato ospedali, centri salute e dispensari, formato medici, infermieri, tecnici e inviato più di 2000 medici e operatori (tra cui anche il figlio di Roberto, pediatra, che ha raggiunto in Tanzania anni fa e che gli ha dato modo di constatare la serietà con cui lavora questa associazione).
  • Senegol (DONA QUI) nata a Milano (anche su iniziativa dell’amico Tommaso Goisis, ospite di Upcycle a raccontare del suo viaggio in bici in solitaria in Cambogia e che pedalerà con Roberto da Casablanca a Dakar) che si adopera per migliorare le condizioni di vita dell’infanzia in Italia e in Senegal riconoscendo allo sport un ruolo importante per il benessere psicofisico di bambini e adolescenti
  • World Bicycle Relief (DONA QUI) la ONG che dona biciclette, in molti paesi africani, a infermiere, maestre e a chi ne ha bisogno e di cui Roberto ha contribuito a fondare il chapter italiano. A questa associazione siamo già riusciti a far pervenire un po’ di fondi prima promuovendo insieme ai negozianti di bici milanesi la campagna “Un Euro a Ruota”, poi con un’asta benefica di biciclette e cargo-bike.

Il percorso

Peia pedalerà per tutta la costa mediterranea della Francia e della Spagna. Poi s’imbarcherà per il Marocco e continuerà sulla costa atlantica nel Sahara occidentale, Mauritania, attraverserà da nord-ovest a sud-est tutto il Senegal fin quasi al confine col Mali per entrare poi in Guinea Conakry e per giungere finalmente a Freetown, dove c’è il primo degli ospedali di MEDICI CON L’AFRICA: da qui lascerà la costa e partirà per l’interno del paese e farà un anello di circa altri 1.000 km per visitare, e raccontare, altri 5 ospedali del CUAMM e poi tornare a Freetown.

La bici…

Cinelli Roberto Peia Africa
La Cinelli Hobootleg Interrail di Roberto Peia

La bici che Peia userà per il suo viaggio è una Cinelli Hobootleg Interrail. “È una bici da viaggio, tranquilla, con un comodo manubrio che mi permetterà prese e posizioni diverse per cambiare le posture e soprattutto mi permetterà di stare dritto e vedere bene tutti i posti che attraverserò ( e a cui la mia vecchia schiena sarà molto grata). Una bici poco appariscente, ma concreta e adatta sia all’asfalto che allo sterrato (con gli ottimi copertoni della Pirelli!)”, spiega Roberto sul suo blog.

…e le modifiche

Per affrontare un viaggio così impegnativo e in luoghi remoti, rispetto alla versione di fabbrica sulla bici sono state apportate alcune modifiche: “Ho sostituito i freni a disco idraulici con quelli meccanici, perché qualora succedesse qualcosa, saprei dove mettere le mani. Anche alcune parti della trasmissione sono state sostituite con altre più performanti del gruppo Shimano Deore. La sella e le manopole, che erano scomode e in plastica, sono state sostituite da analoghe di Brooks, ovviamente in morbido cuoio. Per quanto riguarda i bagagli un portapacchi anteriore e uno posteriore di BAC, studiati e montati personalmente dall’ideatore Alfonso Catanfora, serviranno a installare delle borse laterali e il resto sarà stipato nelle fantastiche borse da bikepacking di Miss Grape. Infine i copertoncini sono stati sostituiti con dei Pirelli Cinturato 700×40″.

Che dire ancora? Buona strada a Roberto Peia per questo bellissimo viaggio!

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