Visita biomeccanica su mtb: come si svolge? Ci occupiamo di visite biomeccaniche dal 2015 e più di 3200 ciclisti si sono rivolti a noi in uno dei Bikeitalia LAB sparsi sul territorio italiano. Alcuni di questi sono venuti con una mtb e dai dati che abbiamo sono sempre più numerosi. In questo articolo andiamo a vedere come si svolge una visita biomeccanica sulla mtb.
La visita biomeccanica sulla mtb serve davvero?
Come detto noi ci occupiamo di biomeccanica dal 2015 e inviamo a tutti i nostri clienti un’intervista preliminare per adattare la nostra visita alle esigenze. Una delle domande riguarda il tipo di bici con cui verranno a fare la visita e dai dati aggregati emerge una prospettiva interessante: la stragrande maggioranza dei nostri clienti usa una bici da corsa ma al secondo posto (con circa un quarto delle visite totali) c’è proprio la mtb.
Quindi possiamo dire che la visita biomeccanica sulla mtb serve? Certamente e per vari motivi:
- Nonostante la posizione sia più dinamica e meno “fissa” rispetto a una bici da corsa, l’errato posizionamento su una mtb può far insorgere comunque fastidi;
- Il 90% dei biker usa i pedali a sgancio e quindi regolare correttamente le tacchette è fondamentale per determinare la spinta ottimale sul pedale ed evitare problemi alle ginocchia;
- I reggisella ammortizzati propongono un “arretramento zero” e questo rende difficile regolare in autonomia la posizione corretta della sella;
- Se il manubrio della mtb è troppo largo o troppo stretto vi sarà un carico sulle braccia e sul collo, che potrebbe poi provocare sofferenza cervicale o addormentamento della mani;
- Se le leve freno non sono posizionate correttamente possono provocare una deviazione del polso, con conseguente affaticamento;
Vi sono quindi numerosi fattori che ci fanno dire che la visita biomeccanica sulla mtb serve. Ora andiamo a vedere nel dettaglio come si effettua una visita biomeccanica sulla mtb.
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La visita biomeccanica sulla mtb passo-passo
Andiamo a vedere nel dettaglio come si svolge la visita biomeccanica sulla mtb.
Operazioni preliminari
Per prima cosa, come per tutte le nostre visite biomeccaniche, il biker deve compilare un’intervista preliminare che ci consente di conoscerne le caratteristiche fisiche, la storia come atleta e i dolori che prova sulla sua mtb, in modo da adattare la nostra visita alle reali problematiche. Dopodiché la visita si effettua sulla mtb del cliente, che deve essere installata su un ciclomulino. Dato che la posizione in mtb è davvero qualcosa di unico, è impensabile lavorare su un toro meccanico e simularla ma deve essere eseguita sulla mtb che poi il cliente andrà a pedalare.
Regolazione delle tacchette
Per il biker è importantissimo scaricare il massimo della potenza sul pedale, soprattutto quando si devono affrontare tratti molti ripidi o molto fangosi, dove la trasmissione dell’energia deve essere massima. La regolazione delle tacchette è quindi il primo e fondamentale passaggio di una visita biomeccanica sulla mtb.
Abbiamo già ampiamente spiegato come posizionare le tacchette per la mtb in questo articolo.
Posizione della sella
Per quanto riguarda l’altezza della sella, per la mtb si applicano le stesse procedure della bici da corsa: in fase di massima estensione la gamba deve creare un angolo compreso tra i 140° e i 150° e il piede non dovrebbe essere più plantiflesso (cioè con la punta verso il basso) di 127° rispetto alla tibia. Questi sono i valori ottimali di altezza sella. Per quanto riguarda l’arretramento sella, qui dipende sia dalle possibilità offerte dal reggisella che dai problemi riportati dal biker. In linea di massima si consiglia di adottare un approccio KOPS (Knee over pedal spindle) allineando il ginocchio con il perno del pedale in fase di spinta.
L’inclinazione della sella è invece la regolazione più importante quando si parla di visita biomeccanica sulla mtb. Perché l’inclinazione della sella influenza la guidabilità della bici, l’atteggiamento del bacino (con conseguente insorgenza del mal di schiena) e la possibilità di piegare il busto sul manubrio per portare più peso sulla ruota anteriore durante i percorsi ripidi.
In questo caso la sella va inclinata con un angolo maggiore di quello di una bici da corsa e che sia negativo, cioè che sia più basso dell’orizzontale del terreno.
Altezza del manubrio
Il biker sulla mtb dovrebbe avere un busto più eretto rispetto alla posizione su una bici da corsa, sia per poter scaricare il peso sulla ruota posteriore in discesa che per guardare agevolmente avanti. Se l’angolo del busto in bici da corsa (preso rispetto all’orizzontale del terreno) dovrebbe situarsi intorno ai 40°, per la mtb si tende a essere “meno chiusi”, fissandolo a 45°. Le braccia del biker devono essere flesse e il collo né iperesteso né incassato nelle spalle. Il polso deve essere allineato con l’avambraccio regolando correttamente l’inclinazione delle leve e queste ultime devono essere azionate usando il solo dito indice.
La visita biomeccanica sulla mtb: conclusioni
Abbiamo visto per sommi capi perché e come effettuare una visita biomeccanica sulla mtb, una tipologia di bici che comunque richiede di passare parecchie ore in sella e spesso ad andature sostenute e che quindi non è esente da problemi e dolori da sovraccarico. Se desideri effettuare una visita biomeccanica sulla tua mtb, puoi prenotare la tua visita presso uno dei nostri Bikeitalia LAB, dove troverai solo biomeccanici laureati, cliccando nel box sottostante: